Trafficanti di droga arrestati in Montenegro

Due cittadini croati domiciliati a Fiume sono stati arrestati dalla polizia a Teodo (Tivat), in Montenegro, con l'accusa di traffico di sostanze stupefacenti. I due quarnerini - Mirko A. 46 anni e Željko B. 53 anni: la polizia non ha fornito le generalità complete - erano stati fermati il 23 giugno dell'anno scorso nelle acque dell'isola di Faial, nell'arcipelago portoghese delle Azzorre, in quanto nello yacht su cui viaggiavano c'erano una tonnellata e 200 chilogrammi di cocaina, che i due avevano preso in consegna nei Caraibi per trasportare in Portogallo.
L'arresto a Tivat, secondo fonti ufficiali della capitale Podgorica, è avvenuto in base al mandato d'arresto spiccato in Portogallo dall'Interpol. I due erano finiti in manette 15 mesi fa, colti in flagrante dalla polizia portoghese con l’enorme quantità di cocaina a bordo della loro imbarcazione. L'operazione era stata portata a termine grazie alla collaborazione tra le forze dell'ordine di Lisbona, quelle della Spagna e gli agenti dell'Agenzia nazionale britannica per la lotta alla criminalità (Nca). Un sequestro importante attuato nell'ambito di un giro di vite messo a segno in pochi giorni dalla polizia portoghese e da quella spagnola. In totale era stato impedito l'arrivo dai Caraibi in Europa di circa 5 tonnellate di cocaina, operazioni che avevano portato all'arresto di diversi trafficanti di cittadinanza croata, tra cui i due citati fiumani e altrettanti zaratini.
Tornando appunto ai due fiumani, dopo l'arresto avvenuto nelle vicinanze dell'isola di Faial avevano riottenuto la libertà provvisoria da parte di un tribunale lusitano che aveva adottato nei loro confronti misure cautelari, tra cui il ritiro dei passaporti. I due però erano fuggiti, riuscendo a procurarsi nuovi passaporti che avevano permesso loro di lasciare il Portogallo e rifugiarsi nei Balcani.
Al momento non è ancora noto dove i due quarnerini si siano nascosti in tutti questi quindici mesi di latitanza, se cioè abbiano subito raggiunto il Montenegro oppure abbiano fatto tappa in altri Paesi prima di stabilirsi a Tivat, una località turistica della riviera montenegrina. «L’arresto dei due fiumani – è quanto comunicato ieri dalle forze dell’ordine di Tivat – è stato possibile grazie alla cooperazione tra le competenti autorità montenegrine, croate e portoghesi». I sequestri di giugno 2018 nelle acque atlantiche, con la droga del valore di decine e decine di milioni di euro, hanno inferto un duro colpo a questa banda internazionale, che utilizzava sempre la stessa tecnica. Infatti la cocaina, impacchettata in pani del peso di circa un chilo, veniva accuratamente nascosta nel sottocoperta e nelle cabine di equipaggio e passeggeri. Qualcosa però era andato storto, con gli agenti portoghesi che erano riusciti a stroncare un grosso giro, collaborando anche con le autorità colombiane e la statunitense Dea. La polizia di Zagabria ha ricordato che negli ultimi 15 anni sono stati diversi i cittadini croati arrestati e processati per traffico di droga tra i Caraibi e il Vecchio Continente. —
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