Traffico di armi e droga dai Balcani, arrestate quarante persone
Quaranta arresti, ingenti quantitativi di eroina e armi sequestrati: con l'operazione denominata "Gasoline", i carabinieri del Ros hanno sgominato una organizzazione radicata in Italia e nei Balcani e dedita a traffici di armi e droga in vari paesi europei. L'operazione è stata coordinata dalla procura distrettuale antimafia di Trieste

I carabinieri indagano sul delitto
Sessantacinque chilogrammi di droga di provenienza afghana sequestrati - 38 in Italia e 27 in Slovenia -, interrotto un commercio di armi da guerra dai Balcani all'Europa occidentale, 40 persone arrestate e 80 indagate a piede libero per l'ipotesi di reato di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti ed armi: sono i dati dell'operazione 'Gasoline', condotta dai Carabinieri del Ros e dalla Procura distrettuale antimafia di Trieste in collaborazione le Polizie e le Autorità giudiziarie di Slovenia e Kosovo, illustrata questa mattina a Trieste dal Procuratore della Repubblica del capoluogo giuliano, Michele Della Costa, e dal vicecomandante del Ros, Colonnello Mario Parente.
Le indagini, avviate nel mese di febbraio 2007, sono state condotte in piena collaborazione con gli organismi investigativi sloveni, con il supporto della Kosovo Police e del Reggimento MSU Carabinieri dislocato a Pristina (Kosovo). Si sono svolte - è stato spiegato - nell'ambito del 'Progetto europeo di cooperazione' finalizzato al contrasto delle organizzazioni criminali dei Balcani occidentali (Progetto C.O.S.P.O.L. WBOC) , con cui la Task Force dei Capi delle Polizie europee ha dato attuazione alle raccomandazioni formulate a Tampere dal Consiglio d'Europa.
Sono stati sequestrati 65 chilogrammi di eroina di provenienza afghana e turca e di documentare precedenti importazioni per circa 250 chilogrammi complessivi. Sono stati anche sequestrati 5 chilogrammi di efedrina (Slovenia) e uno di cocaina ed hashish "che dimostrano l'interesse della struttura transnazionale indagata - ha spiegato Dalla Costa - nel traffico di ogni tipo di droga" destinata al mercato italiano (Pescara, Pisa, Padova, Gallipoli, Rimini, Milano, Catania ed Alessandria) ed a quello sloveno (Lubiana, Novo Mesto e Nova Gorica).
Sul fronte delle armi sono stati sequestrati due fucili mitragliatori CZ ed M91, quattro kalashnikov, tre pistole mitragliatrici Skorpio, nove pistole semiautomatiche, cinque silenziatori, una bomba a mano nonchè armi bianche e svariato munizionamento di vario calibro. Le armi, di provenienza kosovara e bosniaca, erano destinate parte al mercato sloveno parte a quello italiano e spagnolo.
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