Travolta dall’auto in galleria Muore in motorino a 26 anni

Un’esplosione nel cuore della notte. A provocare il boato, udito da centinaia di persone delle case vicine alla galleria di Montebello, è stato lo schianto nel quale ha perso la vita una ragazza di 26 anni. Travolta, per un macabro scherzo del destino, da una Bmw condotta da una coetanea che, poco dopo essere entrata all’interno del tunnel, ha perso il controllo, invadendo la corsia opposta e travolgendo lo scooter a bordo del quale viaggiava l’altra ventiseienne.
La vittima è Tanja Testa. È la figlia di Tiziana Bertoja, che gestisce assieme a Edy Supp la trattoria “Antico Spazzacamino”. L’altra sera - attorno a mezzanotte - in sella al suo scooter Piaggio Tanja era partita dal locale di via Settefontane, dove aveva salutato la madre e il compagno, e stava tornando a casa in via Dell’Acqua. Per raggiungere la sua destinazione, appunto, aveva scelto di percorrere la galleria di Montebello. Purtroppo sulla sua strada, poco dopo la curva dalla parte di via Salata, ha trovato la Bmw condotta da P.N. (la polizia locale ha fornito solo le iniziali), che, all’improvviso, si è spostata sulla corsia di sinistra. Dopo un testacoda l’auto si è schiantata con la parte anteriore contro la parete della galleria. Per poi rimbalzare dopo un altro testacoda. Ed è stato in quel momento che è sopraggiunta Tanja in sella al suo scooter. La ragazza non ha fatto neanche in tempo a frenare. Si è trovata all’improvviso l’ostacolo davanti: lo schianto è stato inevitabile.
È stato un impatto tremendo e devastante. Tanja è morta all’istante, come poi ha accertato il medico legale Denny Fulliani. Nell’urto il casco che la ragazza indossava regolarmente si è slacciato finendo lontano dalla testa della ragazza.
Terribile la scena che si è presentata ai primi soccorritori - sul posto dopo pochi minuti è giunta un’ambulanza del 118 -. Il corpo della giovane è letteralmente volato a oltre cinque metri dal punto dello schianto. Le sue condizioni sono apparse subito gravissime. Per oltre 40 minuti i sanitari assieme al medico del 118 hanno tentato l’impossibile praticando la rianimazione e la terapia d’emergenza. Ma il cuore di Tanja, andato in arresto, non è riuscito a riprendersi.
Nello schianto, come ha poi accertato il medico legale, la giovane ha subito importanti traumi al torace e al cranio. Nessuna lesione invece per la conducente della Bmw e nemmeno per il passeggero che sedeva accanto a lei. I due sono stati accompagnati al Pronto soccorso il stato di choc e, dopo tutti gli accertamenti clinici, all’alba sono stati dimessi. P.N. è indagata per omicidio stradale. È stata sottoposta al test dell’alcolemia. Test che, secondo quanto si è appreso ieri, sarebbe risultato negativo. La ragazza quindi, che ora rischia una condanna a fino 7 anni, non avrebbe bevuto alcolici prima dello scontro. Sulla vicenda, comunque, farà luce il fascicolo aperto dal pm Antonio Miggiani, che ha disposto fin da subito il sequestro sia dello scooter sia della vettura.
Intanto dai primi elementi acquisiti dagli agenti è risultato che l’auto, un modello 320 immatricolata nel 1991 di colore blu, non viaggiava a velocità moderata. Chi ha fatto i rilievi ipotizzata una velocità di 80- 90 chilometri all’ora, quando il limite in quel tratto è di 50. Secondo le prime ricostruzioni, la Bmw ha cominciato a sbandare proprio a metà della curva dopo via Salata. La conducente ha tentato una manovra d’emergenza quando si è resa conto di aver perso il controllo. Ha frenato energicamente ma l’asfalto umido (dalla volta della galleria filtrano molte gocce) non ha consentito la necessaria aderenza agli pneumatici, soprattutto anteriori. Non a casa sull’asfalto sono stati trovati in senso trasversale segni di frenata, lunghi oltre 20 metri, prima dell’impatto violento contro la parete della volta.
Ma cosa è successo qualche secondo prima, e cioè quando la Bmw ha imboccato la galleria? Gli agenti tengono in considerazione tutte le ipotesi. Compresa quella della distrazione, magari legata all’uso di un telefonino.
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