Travolti dal Tir in retromarcia

Sull’autostrada nei pressi di Maribor, vittime Giorgio Strazzeri e Ranieri Bianchi
Di Corrado Barbacini

Il camion che procede in autostrada in retromarcia a 40, 50 chilometri all’ora. E loro, due pensionati triestini, che se lo ritrovano addosso.

È stato uno schianto terrificante. Giorgio Strazzeri, 72 anni e Ranieri Bianchi, 68 anni, non hanno neanche fatto in tempo a rendersi conto di quell’ostacolo improvviso che stava marciando all’indietro dritto contro di loro. Strazzeri, che era alla guida della vettura, non è riuscito nemmeno a frenare. Tutto è accaduto in un lasso di pochi, pochissimi secondi. Il muso dell’auto, una piccola Mitsubishi grigia, si è incastrato sotto il rimorchio e la vettura si è accartocciata come una scatoletta di latta. Le immagini fanno venire i brividi e raccontano più delle parole.

L’incidente, incredibile e assurdo, si è verificato l’altra mattina lungo la A1 all’altezza di Maribor, in Slovenia. Strazzeri e Bianchi, amici di lunga data che condividevano la passione dei viaggi culturali, stavano dirigendosi in Polonia. Erano partiti poche ore prima da Trieste. Superata Lubiana e poi Maribor, stavano puntando verso Graz.

Poco oltre l’uscita di Dragucova, dove l’autostrada si biforca in due rami, la Mitsubishi guidata da Strazzeri ha imboccato la direzione dell’Austria. Ma subito dopo un curvone i due triestini si sono trovati davanti improvvisamente un camion polacco. Il conducente aveva sbagliato strada, e aveva innestato appunto la retromarcia: stava percorrendo all’indietro i duecento metri che lo separavano dallo svincolo per l’Ungheria, quello che in realtà avrebbe dovuto imboccare. Una manovra non solo vietata dal codice, ma soprattutto imprudente e folle.

L’impatto devastante è stato inevitabile anche se la Mitsubishi procedeva a velocità moderata. Così ha raccontato alla polizia di Maribor un automobilista sloveno che stava seguendo la vettura con a bordo i due triestini, e che ha praticamente assistito in diretta all’incidente. L’uomo si è immediatamente fermato e si è subito reso conto della gravità della situazione. Ha allertato i soccorsi. In breve è arrivata l’ambulanza. L’autostrada è stata bloccata. Poi sono arrivati una vettura della polizia e un camion dei vigili del fuoco. I pompieri hanno dovuto tagliare con le pinze oleodinamiche il tettuccio dell’auto per riuscire a estrarre i corpi straziati dei due pensionati. Per Ranieri Bianchi e Giorgio Strazzeri non c’era più niente da fare.

I poliziotti hanno interrogato il testimone che ha raccontato la scena dell’impatto. E hanno sentito - a lungo - anche il camionista polacco, che è stato subito fermato (dell’interrogatorio riferiamo nell’articolo qui a fianco).

I cadaveri dei due uomini sono stati composti nella cella mortuaria dell’ospedale di Maribor: sul corpo di Strazzeri, che come detto era alla guida, verrà eseguita l’autopsia. Intanto le autorità slovene hanno contattato un funzionario dell’ambasciata italiana a Lubiana, che ha avvisato i carabinieri e la Questura di Trieste. Dopo poco un agente e un militare hanno suonato alla porta delle abitazioni dei due triestini deceduti e hanno dovuto comunicare ai familiari la terribile notizia. Dopo poche ore i parenti dei due pensionati sono partiti per Maribor. Poi la corsa disperata all’obitorio. «Non abbiamo nemmeno potuto identificarli, vederli per l’ultima volta», ha detto ieri la figlia di Strazzeri con la voce rotta dal dolore.

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