Tre anni e mezzo a Ribaudo per bancarotta fraudolenta
CORMONS
Ettore Guido Basiglio Ribaudo è stato condannato a 3 anni e mezzo di reclusione per bancarotta fraudolenta.
Si tratta del fallimento di un’azienda di computer con sede in corso Italia, a Gorizia, di cui era socio e la moglie amministratrice, avvenuto ancora nel 2000. La moglie aveva patteggiato già tre anni fa una pena inferiore ai 2 anni. Ribaudo, invece, aveva scelto la strada del processo ordinario e, sebbene lenta, la giustizia ha fatto il suo corso. Dopo una serie di udienze, è arrivata ora la sentenza. Una sentenza di dura condanna. Il tribunale (Miele presidente, a latere Russo e Marani) ha accolto le richieste avanzate dal pubblico ministero Michele Martorelli di una condanna a 3 anni e 6 mesi di reclusione non concedendogli neppure le attenuanti.
Il difensore dell’imputato, l’avvocato Alfredo Russo, ha cercato di smontare la tesi accusatoria rilevando anche come Ribaudo fosse solo socio di minoranza dell’azienda, di cui era amministratrice unica la moglie.
Ora il difensore attende che vengano depositate le motivazioni della sentenza (il giudice si è preso 90 giorni di tempo) per presentare ricorso in appello dove spera di poter ribaltare la sentenza di condanna.
Ribaudo, che attualmente risiede a Cormons, è noto alle cronache per le sue battaglie contro l’inquinamento luminoso con numerosi esposti presentati contro chi non si attiene in materia di impianti di illuminazione alla legge regionale. (fra. fem.)
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