Tredicenne si prostituiva per la ricarica del telefonino

Ha avuto rapporti con una ragazzina di 13 anni, l’ha pagata e, secondo la Procura, ha cercato di farla prostituire. Si chiama Andres Ronald Avedano, è nato in Colombia 25 anni fa e fino a lunedì abitava a Trieste. Ora è in carcere, in isolamento. I due si erano conosciuti in chat. Alla ragazzina l’uomo, che rischia da 6 a 12 anni, dava 15 euro a foto, 50 per ogni prestazione
TRIESTE.
Ha avuto rapporti con una ragazzina 13 anni, l’ha pagata e, secondo la Procura, ha cercato di farla prostituire. Si chiama Andres Ronald Avedano, è nato in Colombia 25 anni fa e fino a lunedì - quando gli investigatori della squadra mobile l’hanno arrestato - abitava a Trieste in via Cesare Rossi 30.


Ora questo immigrato ”regolare”, che era conosciuto come «Mario il Sudamericano» è rinchiuso in isolamento in una cella del carcere del Coroneo: l’isolamento dagli altri detenuti, è diretta conseguenza dei reati a sfondo sessuale che il pm Massimo De Bortoli gli contesta e che se fossero accertati in tutta la loro devastante crudezza, lo costringerebbero a una permanenza in carcere dai sei ai dodici anni.


La ragazzina che è stata trovata dalla polizia a bordo di una vettura con un altro uomo in un atteggiamento che anni addietro si definiva «inequivocabile» è stata affidata a una struttura sociale protetta e in grado di aiutarla ad uscire dall’emarginazione in cui viveva. «Mario il Sudamericano» l’aveva conosciuta chattando sul web. Avevano parlato, forse si erano piaciuti e lui le aveva raccontato le difficoltà insorte nel suo rapporto familiare.


In breve il rapporto virtuale tra i due schermi si era trasformato in qualcosa di concreto e reale tra corpi. L’auto dell’operaio, dipendente di una grande industria meccanica, era diventata alcova. Poi lui aveva pagato la giovanissima partner 50 euro. Ma non basta. Gli investigatori della squadra mobile hanno intercettato una fotografia che ”più intima non si può”, inviata dalla ragazzina all'operaio. E subito dopo gli stessi poliziotti hanno registrato il passaggio di 15 euro dal telefono di «Mario il Sudamericano» a quello della giovane.


I quindici euro rappresentavano il prezzo dell’immagine ma anche il costo della ricarica della scheda. Intecettando il telefono di Andres Avedano la polizia è riuscita a sventare almeno un altro appuntamento mercenario già fissato nell’alcova a quattro ruote. Prezzo pattuito, sempre 50 euro. Per bloccare il «téte à téte», l’operaio nell’ora stabilita per l’appuntamento, era stato convocato con un pretesto in Questura.


«L’attendiamo in ufficio per sbrigare alcuni adempimenti sul permesso di soggiorno» aveva affermato un ispettore che si era dichiarato appartenente all’Ufficio stranieri. Poi aveva indicato con precisione l’ora, il piano e la stanza da raggiungere. Quando Andres Avedano si era presentato in via del Teatro Romano, era stato fatto attendere a lungo. Lo avevano fatto passare da un ufficio all’altro, dal primo al terzo piano e poi al secondo. Tutto per prendere tempo e per mandare a vuoto l’abboccamento con la ragazzina tredicenne.


L’inchiesta del pm Massimo De Bortoli era iniziata quasi per caso nello scorso novembre. Intercettando un’utenza telefonica - al momento non è emerso per quale ipotesi di reato - gli investigatori si erano imbattuti nelle conversazioni tra Andres Avedano e la ragazzina. Il contenuto, anzi le proposte avanzate e accettate, avevano attirato la loro curiosità investigativa. Il quadro si è composto e la Procura ha chiesto al presidente aggiunto del gip Guido Patriarchi di autorizzare l’arresto dell’operaio per violenza sessuale. L’abitazione di via Cesare Rossi è stata perquisita e il suo computer sequestrato. La tredicenne è stata affidata ai servizi sociali vietandole ogni eventuale contatto con adulti che «notoriamente» usano accompagnarsi con minorenni. Oggi l’arrestato sarà interrogato in carcere dal magistrato inquirente e sarà assistito dall’avvocato Sergio Mameli.

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