Treni fermi fra Monfalcone e Trieste in seguito al deragliamento

In mattinata organizzato un servizio di bus navetta per la stazione bisiaca
Foto di Massimo Silvano
Foto di Massimo Silvano

TRIESTE Treni soppressi fra Trieste e Monfalcone, oggi martedì 23 giugno, in seguito al deragliamento avvenuto ieri sera. Nella prima mattinata è stato organizzato un servizio di bus navetta per i pendolari fino alla stazione di Monfalcone, con qualche disagio per gli utenti. Al momento la linea continua a essere chiusa.

Continuano infatti i lavori di messa in sicurezza nel tratto di linea ferroviaria fra Bivio d'Aurisina e Trieste Centrale dove ieri il primo carrello di un treno regionale proveniente da Udine è uscito dai binari a causa di un movimento franoso. I lavori per la rimozione del convoglio, su cui viaggiavano 22 passeggeri, sono proseguiti nel corso della notte e il treno è stato portato verso le 5.40 in officina a Trieste per essere riparato. Al momento - spiega Rfi - personale di Rfi e di una ditta specializzata in lavori in quota stanno svolgendo verifiche sulla linea per mettere in sicurezza la parete rocciosa che la costeggia.

Il treno deragliato ad Aurisina subito dopo l'incidente

Non risultano invece danni all'infrastruttura. Le due diramazioni (Trieste-Venezia e Trieste Udine) sono interrotte per l'intera giornata di oggi nel tratto Monfalcone-Trieste. La circolazione potrebbe riprendere domani, ma ulteriori aggiornamenti - conclude Rfi - sono previsti nel tardo pomeriggio. Sul posto ieri sono giunti i Vigili del Fuoco del Comando di Trieste che hanno collaborato alle operazioni di trasbordo dei passeggeri fino a sera e hanno svolto i rilievi sul luogo dell'incidente.

Treni fermi e stazione deserta a Trieste dopo il deragliamento

"Il deragliamento del treno all'altezza di Aurisina non fa che confermare quanto diciamo da anni. Serve infatti un ammodernamento della linea ferroviaria esistente, non opere faraoniche". Lo afferma in una nota il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Cristian Sergo. "Viene da chiedersi quali siano state le opere di manutenzione e messa in sicurezza dell'area interessata, viste le precipitazioni poco intense dell'ultimo periodo. Pare assurdo - sottolinea il rappresentante pentastellato - che si chieda ai privati di tagliare qualche ramo di alberi cresciuti un po' troppo, mentre poi troviamo delle pietre che invadono i binari".

"Per fortuna non ci sono state conseguenze gravi per le persone, grazie anche alla bassa velocità tenuta dal treno in quella tratta. Non osiamo immaginare cosa sarebbe potuto accadere con un convoglio in viaggio a 230 km/h. Pare quasi un segnale - conclude Sergo - il fatto che, solo pochi giorni fa, avessimo chiesto per l'ennesima volta di potenziare la linea esistente e di abbandonare velleità legate a opere miliardarie, come la galleria che proprio da Aurisina dovrebbe raggiungere Ronchi dei Legionari".  

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