Tricolore con stella Interrogazione di FI in Parlamento

La coordinatrice Savino interviene sul fatto Perrone: Vessili delle brigate custoditi a Roma 
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Bonaventura Monfalcone-25.04.2021 Celebrazione per il 25 aprile-Anpi-Piazza-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-25.04.2021 Celebrazione per il 25 aprile-Anpi-Piazza-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

Le reazioni

Non è trascorsa esente da reazioni l’esposizione della bandiera della Brigata Garibaldi, con la stella rossa al centro, sull’edificio che ospita le poste in via Valentinis. Degli strali del sindaco Anna Cisint, che parlava di «offesa» perché «è il simbolo di Tito», si è detto ieri. Ma all’indomani del fatto interviene anche la segretaria regionale di Forza Italia Sandra Savino, annunciando un’interrogazione parlamentare sulla vicenda: «Una triste e irresponsabile provocazione, una mistificazione della storia che certo non contribuisce alla costruzione di quella condivisione di valori che dovrebbe stare alla base della festa della Liberazione».

Ma intanto, a stretto giro, arriva anche la replica dell’Anpi con Alessandro Perrone: «A proposito di bandiere, non tutti devono sapere, ma prima di dire cose sbagliate informarsi sarebbe bene: le bandiere delle brigate sono oggi custodite all’Altare della Patria». Una frecciata che indirizza al sindaco Anna Cisint.

Invece la deputata e coordinatrice di FI Savino affida il suo pensiero a una nota ufficiale, con cui commenta l’esposizione sul pennone davanti alla sede dell’Anpi di Monfalcone, del tricolore con la stella rossa, vessillo delle Brigate Garibaldi.

«Il 25 aprile celebriamo la Liberazione dal nazi-fascismo, una liberazione che Monfalcone ha ottenuto definitivamente il 12 maggio 1945, con l’abbandono della città da parte delle truppe titine – afferma –, lì presenti perché intenzionate ad annettere la Venezia Giulia alla Jugoslavia. Una liberazione, quella che celebriamo, ottenuta grazie agli eserciti alleati e ai movimenti partigiani, come nota giustamente l’Anpi di Gorizia, di diverse estrazioni politiche: cattolici, liberali, azionisti, comunisti».

«Ma quella bandiera – ricorda la deputata azzurra – non rappresenta tutti, anzi. Rappresenta brigate che operarono in accordo con partigiani iugoslavi per liberare la Venezia Giulia per poi cederla al regime titino. Quella stella rossa richiama nelle nostre terre violenze, eccidi, infoibamenti, abbandoni forzati delle proprie case. Esporla oggi testimonia volontà di dividere, di raccontare la storia a senso unico».

«L’ennesima, evitabile, occasione persa da cui i sinceramente democratici dovrebbero dissociarsi», conclude Savino, annunciando appunto un’interrogazione parlamentare sui fatti monfalconesi. —



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