Trieste, appartamenti scontati al Filodrammatico

L’ex cinema ospiterà un complesso residenziale con 19 alloggi a prezzi ribassati e un garage di 80 posti
L’ex Filodrammatico in un’immagine di repertorio
L’ex Filodrammatico in un’immagine di repertorio

TRIESTE Prima un teatro di prestigio che ospitò Eleonora Duse e Franz Lehar per divenire poi il regno di Angelo Cecchelin; quindi, come recita una cartolina ritrovata tra i calcinacci pochi giorni fa con slogan in italiano, inglese, sloveno e croato, «il primo cinema a luci rosse d’Italia». Ora dalle macerie del Filodrammatico di via degli Artisti che gronda storia e antica notorietà a livello nazionale e oltre, nascerà un complesso residenziale (che riprenderà lo stesso nome) con annesso garage con ben ottanta posti auto.

Si tratterà per l’esattezza di 19 appartamenti, oltre a tre locali di affari, che grazie alla legge regionale numero 15 del 18 luglio 2014 che riguarda “interventi di recupero, riqualificazione o riuso del patrimonio immobiliare privato in stato di abbandono o di sottoutilizzo”, potranno essere immessi sul mercato a prezzi ribassati. Il complesso, che comprende anche un altro edificio dove verranno ricavati ulteriori sette appartamenti al di fuori però della convenzione, è stato acquistato nel 2011 dalla Cierre srl che lo ha rilevato dall’Inps. Nel frattempo vi sono state cause al Tar e interventi della Soprintendenza ai Beni architettonici e paesaggistici.

Il 9 dicembre la giunta comunale, come conferma l’assessore Elena Marchigiani, ha approvato infine lo schema della convenzione necessaria all’ottenimento del contributo della Regione che si sostanzia complessivamente in 770mila euro, pari al 50% della spesa ammissibile.

«Sia chiaro - specifica Donato Riccesi, vicepresidente della Cierre - che il contributo andrà a beneficio degli acquirenti che potranno comprare a prezzo decurtato. Noi se non venderemo, non incasseremo. Contiamo di cominciare i lavori nell’arco del 2016 e di concluderli poi nel giro di 18 mesi». Lo “sconto” per ogni appartamento sarà di 30mila euro. Nella relazione illustrativa del progetto architettonico redatto dagli architetti Elisabetta Borghi, Carlo Borghi e Ondina Ghersin si fa riferimento anche che nel portale d’ingresso «la lastra in pietra recante la scritta “Teatro Filodrammatico” deve ritenersi di particolare interesse storico-asrtistico”.

Si rileva che l’edificio è composto di un pianoterra, tre piani e un sottotetto ed è stato costruito con materiali tipici della prima metà dell’Ottocento: murature in pietra e laterizi, solai in legno, tetto a falde con struttura portante in legno e copertura con tegole «con caratteristiche architettoniche di un certo pregio fortemente condizionate dall’avanzato stato di degrado intervenuto negli anni per l’assoluta mancanza dei necessari interventi di manutenzione».

In epoca recente quello che è oggi ridotto a un rudere è stato per due volte attaccato dalle fiamme: dapprima nel 2006 e poi nel 2008. Nel novembre 2012 infine il crollo delle poche travi del tetto che ancora resistevano alle intemperie, travi in legno di 20 metri di lunghezza e 10 di larghezza. Più che a un crollo in molti hanno pensato a un incendio visto il polverone che la caduta aveva sollevato e che si era notato in più parti della città: il vecchio Filodrammatico aveva esalato l’ultimo respiro.

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