Trieste: botte a madre e sorella, ventenne ai domiciliari

Ha lanciato un manubrio da pesistica di oltre tre chili di peso contro la madre. Quando l’ha mancata, perché la donna all’ultimo momento è riuscita a scansarsi, l’ha aggredita a parole: «Ti è andata bene, stai attenta perché quando dormi ti fracasso la testa». E ancora: «Guarda che è brutto camminare con le stampelle».
Il protagonista di questa vicenda di maltrattamenti compiuti non solo contro la madre ma anche contro la sorella è un giovane nato nel 1993 (non ne citiamo il nome per evitare che i parenti, le sue vittime, possano essere riconosciuti). È stato arrestato su ordine del giudice Guido Patriarchi che ha accolto la richiesta del pm Cristina Bacer. Ora si trova ai domiciliari nella casa del padre (che vive un altro alloggio) il quale si è offerto di ospitarlo. Altrimenti sarebbe finito in cella. Ieri è stato interrogato dal pm alla presenza del difensore, l’avvocato Luca Maria Ferrucci.
A suo carico - come hanno evidenziato gli investigatori del Commissariato di San Sabba che per conto del pm Bacer hanno svolto le indagini scattate dopo la querela sporta dalla madre nell’ottobre del 2011 - ci sono decine di episodi particolarmente gravi. Episodi che in talune circostanze hanno trovato conferma non solo nelle testimonianze acquisite, ma anche dagli esiti degli interventi degli agenti della Volante già in passato chiamati a volte dalla madre, a volte dalla sorella.
Riguardo a quest’ultima è emerso che l’ha costretta addirittura a chiedergli il permesso di andare a far la doccia. Molte volte poi ha allontanato con violenza la madre e la sorella dalla cucina appena ci entravano: potevano mangiare solo quando lui se n’era andato. Risulta anche che ha minacciato più volte la madre mentre si trovava nel negozio che gestisce, chiedendole denaro e colpendo con violenza il bancone e le vetrine così da costringerla a dargli i soldi, spaventata che potesse fare danni. In più occasioni ha razziato i soldi dalla cassa del negozio e anche dalla borsetta della madre. Una volta la donna se n’è accorta e lui l’ha minacciata: «Vuoi vedere come ti spacco la faccia, ti sfiguro con l’acido, devi morire».
A questi singoli episodi si aggiungono altri fatti più volte ripetuti. Gli agenti hanno accertato che dalla seconda metà del 2012 il giovane ha preso ad accanirsi con minacce e insulti quasi ogni giorno contro le sue familiari. E ha preso a rubare denaro e oggetti preziosi dall’abitazione. Ma le cose potevano anche andare peggio: in più occasioni il giovane si è scatenato contro la madre e la sorella lanciando contro loro tutto quello che si trovava tra le mani. Compresa una statuetta di 30 centimetri in terracotta silver che ha scagliato contro una porta a vetri.
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