Trieste come New York. Il “contadebito” in piazza

La cifra compare su uno schermo in aggiornamento nell’Infopoint turistico. Dipiazza: «Ho provato a tradurre la cifra nelle vecchie lire e fa girare la testa»
Lasorte Trieste 09/01/18 - Piazza Unità, Municipio, Infopoint, Contatore del Debito Pubblico
Lasorte Trieste 09/01/18 - Piazza Unità, Municipio, Infopoint, Contatore del Debito Pubblico

Trieste come New York, il contadebito è in piazza

TRIESTE. E adesso Trieste xe come New York: il “contadebito” è approdato infine in piazza Unità. Non in qualche punto architettonicamente di rilievo, come qualcuno temeva all’inizio, ma all’interno dell’infopoint turistico del Comune di Trieste. Il sindaco Roberto Dipiazza rivendica l’escamotage “newyorkese” della sua giunta, mentre gli uffici fanno presente che il banner potrà essere utilizzato anche per proiettare altri tipi di informazioni.

Il contatore appare su uno schermo affacciato alla vetrina dell’infopoint. Vi scorrono ininterrottamente le cifre dell’esorbitante debito pubblico italiano, che al momento naviga ben al di sopra dei due miliardi di euro.

Trieste, Dipiazza vuole il timer del debito pubblico


«Secondo me è interessante vedere l’aggiornamento continuo di quella cifra - commenta il primo cittadino -. Ero davanti all’infopoint poco fa e ne ho parlato con dei cittadini. Ho provato a convertire la cifra del nostro debito pubblico in vecchie lire e ne vien fuori qualcosa che non si riesce nemmeno a pronunciare. Mi sembra abbia un valore educativo».

Prosegue ancora Dipiazza: «Così il cittadino può capire cosa significa gestire un Paese in queste condizioni. Bisogna responsabilizzare le persone: se uno ha contezza della situazione, magari ci pensa due volte prima di chiedere questo o quello». Il sindaco rilancia con un aneddoto: «È il sistema a essere troppo complesso, a impedirti di fare le cose. Qualche giorno fa un cittadino si è offerto di portare via gratuitamente gli alberi di Natale da piazza Unità. In cambio si sarebbe soltanto tenuto il legno. Non ho potuto lasciarglielo fare a causa dei soliti lacci burocratici. Alla fine mi sono arreso, e non è nel mio carattere».

Il timer del debito in piazza incassa il “no” dei triestini
Lasorte Trieste 17/08/13 - Piazza Unità, Municipio


Gli uffici comunali sottolineano che lo schermo, alla bisogna, potrà essere impiegato altrimenti: ad esempio per fare il conto alla rovescia in prossimità di Esof2020, o per altri eventi rilevanti della città, così come per proiettare avvisi e informazioni utili.

Per la maggior parte del tempo, però, proietterà quel dato di cui Dipiazza s’è innamorato ormai trent’anni fa durante un viaggio negli Stati Uniti. Allora come oggi, un edificio nei pressi di Times Square presentava il lento scorrere del debito pubblico americano. Memore di quell’epifania finanziaria, il Dipiazza sindaco di tre decenni dopo ha deciso di replicare quell’espediente anche nella sua città. È la prima in Italia a concedersi questa vera e propria “americanata”.

Il Comune ha vagliato diverse possibilità. Oltre all’infopoint di piazza Unità, si era pensato anche allo storico palazzo della Borsa, sede della Camera di commercio, che se non altro per una questione di impiego passato sarebbe stato appropriato. Salvo potenziali prese di posizione della sovrintendenza, visto che il paesaggio urbano triestino non è esattamente la foresta di grattacieli newyorkese.

Si potrebbe osservare, venendo in soccorso al sindaco, che non è la prima volta che qualcuno si ispira alla Grande Mela per progetti triestini. Ne è prova il palazzo delle Generali in Ponte Rosso, progettato per essere un grattacielo simile a quelli della città americana, con cui Trieste aveva allora un collegamento diretto per via navale.

Il terreno di riporto su cui sorge il borgo teresiano, però, non consentiva la stessa audacia in altezza che regala il fondo granitico su cui poggia Manhattan.

Allo stesso modo il “grattacielo” di Campo Marzio riprende quell’idea, “chiudendo” simbolicamente le rive aperte dal grattacielo mancato di Ponte Rosso.

Ora, molto più in piccolo, anche in piazza Unità c’è un riferimento newyorkese. La rassicurante immagine del nostro debito pubblico che aumenta minuto dopo minuto, proiettando il Paese verso un futuro roseo.

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