Trieste: dai go-kart ai giardini tropicali, ecco le navi da crociera del futuro

TRIESTE. Immense città galleggianti, giganti del mare che partono da 150 e vanno oltre le 200mila tonnellate, navi dalle forme impossibili, irrealistiche, dove c’è divertimento puro 24 ore su 24 e dove gli intrattenimenti riescono a stupire anche la più sfrenata immaginazione.
Piscine, scivoli o vasche idromassaggio non bastano più. Il futuro, che sta nascendo è fatto di giostre con bracci telescopici con in cima una cabina di vetro che ti fa fare un giro di elicottero sull’Oceano, di rigogliosi giardini nel cuore della nave dove le cabine più belle si affacciano all’interno di grandi piazze.
Di divertimento puro su biciclette sospese nel vuoto a decine e decine di metri sul livello del mare, corse sui pattini da ghiaccio, arrampicate sportive su pareti di free-climbing più belle del mondo, fino alla novità che farà impazzire i turisti cinesi: le gare con i go-kart su piste che guardano l’orizzonte. Non c’è ancora una pista da sci, ma è allo studio.
Nemmeno la più sfrenata fantasia riesce a tenere testa alle idee dei creativi che stanno progettando le navi di domani, come la Msc Seaside che fra un anno uscirà dai cantieri della Fincantieri di Monfalcone, ma anche come le navi gemelle, le più grandi del mondo che stanno solcando i mari, Oasis e Allure of the Seas, da oltre 255mila tonnellate della Royal Caribbean.
Bisogna salire in cima al palazzo della Marineria a Trieste per farsi una vaga idea di quali diavolerie stanno studiando i “creativi” della Fincantieri. Dal suo ufficio, un panorama che spazia sul golfo, una vista mozzafiato grazie ai vetri che scompaiono sotto il pavimento c’è l’ingegner Maurizio Cergol a guidarli e a inventare sempre più sorprese, unite a forme e design, che riescano a sedurre sempre più appassionati delle crociere.
Un turismo che, a parte qualche sobbalzo dopo l’attentato alle Torri gemelle o durante la crisi economica, è in costante crescita da 20 anni, un trend si è assestato sul 6-7%. Sembra sia passata una vita da quando (era il ’96) è stata varata proprio dalla Fincantieri la Carnival Destiny (ora ha cambiato nome, si chiama Carnival Sunshine ed è una nave da crociera della Carnival Cruise Lines). Era la prima al mondo a superare le 100mila tonnellate.
«Adesso abbiamo superato le 255mila con le navi da crociera come la Oasis o la Allure of the sea che sono le più grandi al mondo - commenta con un sorriso Cergol ripassando la presentazione che farà l’indomani all’Europalace di Monfalcone dove si parlerà proprio delle navi del futuro - sono state realizzate per Royal Caribbean nel Nord Europa». Cantieri con bacini giganteschi. «Il nostro cantiere più grande è quello di Monfalcone - aggiunge a mezza voce - Siamo ben attrezzati, ma cominciamo a raggiungere i nostri limiti».
Chissà, bisognerà escogitare nuovi trucchi di costruzione, come è successo recentemente con la realizzazione dei blocchi di nave in vari cantieri che poi bisogna assemblare, prima di pensare a realizzare infrastrutture più grandi.
Un pensiero che forse per ora non preoccupa più di tanto Fincantieri che, lo ha ricordato l’ad Giuseppe Bono più volte, può appoggiarsi a una vasta rete di cantieri del gruppo anche all’estero (come Ward la società quotata di Singapore che ha grandi strutture in Norvegia e in Romania) visto che gli “slot” italiani sono ormai occupati per i prossimi anni.
Fincantieri conta sul 47% della quota di mercato e può giocare su tutti i tavoli, non solo su quelli delle crociere ma anche gli yacht, le riparazioni e l’off shore. Una situazione che dà un grande vantaggio.
Ne è perfettamente conscio Cergol che può serenamente continuare a sognare le future navi da crociera. Ha già osato con la Msc Seaside e ha convinto un armatore come Onorato. «Tutto parte dalla nuova concezione della nave che non è più chiusa in se stessa - racconta Cergol - ma aperta all’esterno, con ponti non più banali, ma passeggiate verso il sole e il mare e con divertimenti che offrono di tutto e di più».
Nell’ultima Carnival Vista si sono inventati il percorso con la bicicletta sospeso nel vuoto, che corre attorno alla nave a decine di metri di altezza sul mare. Ma c’è anche chi (nelle Disney) ha voluto realizzare un tubo trasparente dove scorre un torrente d’acqua da percorrere con i gommoni. Tutto rigorosamente sospeso nel vuoto. Come gli scivoli concepiti proprio per Msc Seaside che debordano dalla fiancata.
Per chi vuole rilassarsi ci sono i parchi con i giardini che regalano la quiete, nel cuore della nave, dove le cabine rientrano creando una passeggiata interna. E dove abili giardinieri curano i fiori e rasano il prato, vero, con il tagliaerba.
Tutto intorno i più sfrenati intrattenimenti. Come le “zip-line”, cavi di acciaio che “sparano” i turisti nel vuoto su percorsi, nel punto più alto della nave, che vanno dalla prua alla poppa. Oppure pareti di free climbing di livello internazionale. L’Oasis of the Sea ne ha due e si pratica pure la salita in artificiale.
«C’è un armatore che ci sta proponendo una pista di go-kart per il mercato cinese - aggiunge Cergol con gli occhi che brillano - ma c’è pure, è già attivo, lo Sky Diving. Un tunnel dove si simula il volo con un ventilatore che solleva la persona facendola fluttuare nel vuoto dando la sensazione del volo».
Le slides scorrono veloci sullo schermo e a un tratto le dita di Cergol si bloccano sul mouse. «Guardi che bello questo impianto per fare surf a bordo - commenta divertito - un’enorme pompa crea delle vere onde, e c’è pure la scuola di surf con gli istruttori».
Ed ecco la nave con un enorme braccio meccanico che solleva nel cielo una cabina di vetro dove stanno anche 10 persone e ti dà la sensazione di volare, come con un elicottero sopra la nave. Per i più piccoli (ma non solo) ci sono gli autoscontri dove “i giri” non finiscono mai. E chi desidera rinfrescarsi dal caldo tropicale ecco, all’interno della nave, trova una pista da ghiaccio che la sera si trasforma i palcoscenico.
Il tempo scorre, arriva la sera e il sole tramonta dietro le vetrate di poppa, ma sono in realtà schermi che si trasformano e creano una spettacolare immagine tridimensionale di una foresta tropicale. Si sta facendo tardi, è tempo di ritirarsi in cabina, magari per una “notte romantica”.
Tranquilli, c’è una “app” che pensa a tutto. Prima di arrivare ha già creato l’atmosfera: musica soffusa, luci ribassate, anche colorate, tende socchiuse e il ghiaccio pronto per un brindisi con le bollicine.
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