Trieste, dallo sport all’intimo venti fori chiusi alle Torri

Dal 2003 a oggi si è passati da 120 a 74 negozi. «Ma sono in arrivo nuove aperture»
L’interno delle Torri d’Europa (foto Lasorte)
L’interno delle Torri d’Europa (foto Lasorte)

TRIESTE Venti fori commerciali chiusi. Il centro Le Torri d’Europa non aveva mai evidenziato simili difficoltà. Entrando da via D'Alviano ci si scontra subito nella chiusura del centro d'abbronzatura Mysun. Poi al secondo piano, la situazione più grave con ben 15 locali tappezzati da grandi pannelli che segnalano la dipartita di qualche attività o il vuoto assoluto.

Al piano dove invece c’è il punto vendita di Coop Alleanza 3.0 di spazi vuoti se ne contano 3, oltre ad un piccolo spazio accanto alla rivendita di elettrodomestici da sempre vuoto e alla cartoleria Smolars che a fine mese terminerà la sua attività. L’ultima ferita a Le Torri d’Europa andandosene l'ha inferta Intimissimi, il colosso dell’abbigliamento intimo.

Ma nel tempo hanno lasciato il centro anche i negozi di abbigliamento Motivi, Sisley, Z, 9Once, Athletics World, Cache Cache, Duets o Kleò. Non ci sono più il punto vendita della Chicco, Cucciolandia, l'agenzia viaggi, Taglia e Cuci, Thun e neppure il negozio che proponeva tutto ad un euro e che aveva sostituito quello de La Murrina.

Sul sito de Le Torri d’Europa i dati che illustrano il centro commerciale riferendo della data di apertura, della superficie totale di 100 mila metri quadrati e dei 1.600 posti auto, si indica la presenza di 120 negozi.

Poi nella sezione riservata proprio ai negozi e dove vengono indicati gli esercizi presenti piano per piano con tanto di cartina, facendo un conteggio oggi se ne contano 74. Vero è che negli anni alcuni marchi hanno optato per superfici più ampie andando ad occupare due negozi. «In generale la situazione del commercio e di tutti i centri commerciali non è rosea - sostiene il direttore de Le Torri d’Europa, Stefano Minniti - ma sono certo per il nostro centro è da considerarsi passeggera».

«In ogni centro commerciale è fisiologico ci siano delle chiusure, - valuta - un ricambio che avviene ovunque. Ovviamente la dipartita di certi marchi fa più male. Va considerato che qualche negozio ha chiuso perché l’azienda stessa ha cessato l'attività o ha deciso di ristrutturare la rete di vendita a livello nazionale, indipendentemente dunque dall'andamento del nostro centro».

Eppure, a detta di molti dei commercianti che operano all’interno della struttura di via Svevo inaugurata nel 2003, le difficoltà del centro commerciale non sono mai state così evidenti. E qualcuno “a microfoni spenti” fa trapelare l'intenzione di andarsene.

Il direttore Minniti butta acqua sul fuoco e con ottimismo preannuncia, senza svelare i nomi, imminenti nuove aperture. «Gli spazi sfitti ci sono - ammette - ma stiamo siglando proprio in questi giorni nuovi contatti di locazione. A breve ci saranno in un solo colpo due, tre aperture. Daremo presto notizia».

Sta per essere preso in considerazione inoltre un piano per allargare alcuni punti vendita già presenti. Catalizzatori di clienti restano il punto vendita di Coop Alleanza 3.0 inaugurato nell'estate del 2015 sulle ceneri delle nostre Cooperative Operaie, Mediaworld ma pure il Cinema The Space.

«Molte delle loro super offerte - ammette Minniti - fungono da grande attrazione per il centro, sono molto d'aiuto». Giovedì scorso, al pomeriggio, alle Torri c’erano diversi giovani per i quali quello resta un luogo anche di incontro. Alcuni passeggiavano, altri mangiavano qualcosa o bevevano un caffè, i bimbi giocavano. Ma diversi negozi erano vuoti. Altri vantavano un discreto via vai.

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