Trieste, è morto Marko Sosič, lo scrittore e regista che ha fatto dell'identità di confine un'opportunità

TRIESTE Non amava la retorica, nemmeno i lunghi addii, ed è uscito di scena all’improvviso, dopo una breve malattia.
Lo scrittore e regista Marko Sosič era nato nel dicembre del 1958 a Trieste, città della quale aveva pienamente compreso l'insegnamento di una tormentata identità di confine, ma per trasformarlo in un'opportunità per essere in sintonia con il futuro di un'Europa senza confini e multilingue.
Legato alle proprie radici opicinesi, ha fatto dell'appartenenza al Carso triestino e alla comunità di etnia slovena una chiave di lettura e dialogo nella sua fortunatissima attività di scrittore e nella missione teatrale, svolta cercando sempre di creare nuovi legami e aperture che oggi caratterizzano l'identità del Teatro Stabile Sloveno, del quale è stato direttore artistico per due mandati, dal 1999 al 2003 e dal 2005 al 2009.
Sono stati anni cruciali per il consolidamento di un'immagine nuova e moderna dei rapporti italo-sloveni nella città, a sostegno di una visione europea dell'attività teatrale. È stato Sosić a introdurre i sovratitoli per gli spettacoli, aprendo le porte a un pubblico multilingue, ha promosso la traduzione e rappresentazione di opere di autori contemporanei italiani e sloveni, includendo inoltre il TSS in reti di teatri europei, non solo di minoranza. E’ stato inoltre direttore artistico del Teatro Nazionale sloveno di Nova Gorica, esperienza dalla quale è nato il diario Mille giorni, duecento notti, pubblicato nel 1996.
Il suo cuore si è diviso artisticamente tra tre amori: il teatro di prosa, la letteratura e il cinema, una passione coltivata fin dagli esordi, come conferma la sua laurea in regia cinematografica e teatrale presso l’Accademia per l’arte teatrale e cinematografica di Zagabria.
Anche nel lavoro per lo schermo la sua città come crocevia di popoli e passioni ha avuto un ruolo centrale, dall'omaggio alla cantante lirica triestina Eleonora Jankovic per la RAI, fino al lungometraggio sulle ombre della guerra nei Balcani e contro la xenofobia La commedia delle lacrime (2016).
E’ stato autore di drammi radiofonici, di opere teatrali per l'infanzia, come autore per il teatro ha spesso sottolineato la volontà di suscitare riflessioni sui deragliamenti della società moderna, ma soprattutto sull’identità di confine e la costruzione del dialogo.
Ha scritto tra gli altri per Mittelfest (dove è stato anche membro del CdA) e ha firmato come autore due rilevanti produzioni sperimentali in forma plurilingue realizzate in coproduzione dal Teatro Stabile Sloveno e dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia: Trieste una città in guerra (a quattro mani con Carlo Tolazzi nell'anniversario della Grande guerra) e Paurosa bellezza, omaggio ai grandi alpinisti triestini.
Curioso e aperto, anche con umorismo, a nuove esperienze, ha firmato la regia dello spettacolo online Cik pausa sulle molteplici personalità che si incontrano in »pausa sigaretta« e che sarebbe andato in scena il 5 febbraio al Teatro Miela.
Ha pubblicato raccolte di novelle, racconti brevi, i romanzi Ballerina, Ballerina e Tito, amor mijo, entrambi tradotti in italiano. Il primo ha ottenuto una menzione speciale al premio Umberto Saba, il primo premio al concorso Citta’ di Salo’ nel 2005, è stato proposto dal Pen Club per il premio internazionale Strega Europeo ed è stato scelto tra i dieci migliori romanzi sloveni pubblicati dopo il 1989 per il progetto europeo »100 romanzi slavi«.. Nel 2012 esce il suo terzo romanzo, Che da lontano a me ti avvicini, entrato nella rosa dei cinque migliori romanzi dell’anno in Slovenia, I suoi libri sono stati tradotti in italiano, inglese, francese, tedesco, serbo, georgiano, lituano, romeno e ungherese.
Marko Sosič viveva dei contrasti di una sensibilità delicata, dai tratti poetici, e un temperamento acceso, effetto del profondo rispetto per la missione artistica, che lo rendeva intransigente di fronte alla superficialità e alla minima deviazione dall'onestà intellettuale, come anche dai suoi valori di generosa umanità.
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