Trieste e Muggia “lontane” Il collegamento ciclabile con la Parenzana traballa

L’amministrazione Dipiazza punta a un by-pass via mare ma quella rivierasca non ci sta «Nulla osta però non può escludere un’opera via terra»

MUGGIA

La ciclabile da Trieste a Muggia, per mettere in connessione la Parenzana con il capoluogo regionale, è ferma ai box. Tra i motivi della stasi del progetto ci sono questioni squisitamente tecniche, come il nodo dell’attraversamento della galleria di Montebello, punto di partenza della ciclabile: senza partenza dei lavori riguardanti quella galleria, niente ciclabili.

Ma le questioni sono anche politiche: nell’affaire ciclabile è da Trieste che arrivano delle novità sul percorso: «Noi stiamo procedendo – le parole dell’assessore all’Urbanistica del capoluogo Luisa Polli – per quel che ci compete con la pista lungo la galleria di Montebello, e poi con Uti e Regione per la parte relativa al collegamento Flavia- Muggia. Attualmente è all’esame il superamento del problema della ferrovia, che ora serve al Porto». Tutto nella norma, se non fosse per la seconda “porzione” delle dichiarazioni dell’assessore della giunta Dipiazza: «La ciclabile non si farà in via Flavia, stiamo studiando alternative alla luce dello sviluppo economico dell’ex zona Ezit. Un’opportunità che sto valutando con l’assessore regionale Pizzimenti è quella di potenziare i collegamenti per bici via mare».

Pronta la risposta da Muggia: «Il potenziamento dei servizi bici via mare è senz’altro auspicabile, ma non come alternativa a un collegamento via terra», così il vicesindaco e assessore alla Viabilità della cittadina rivierasca Francesco Bussani. «Le piste ciclabili devono poter consentire una mobilità lenta intercomunale. È quindi importante finalizzare una volta per tutte lo sviluppo delle direttrici su cui ci si è già confrontati in questi anni con l’Uti», taglia corto Bussani a proposito delle novità dell’ultima ora.

Si tratta insomma di una ciclabile che da anni deve fare i conti con dei veri e propri “colli di bottiglia”. Uno di questi, per quel che riguarda il territorio muggesano, è rappresentato dall’attraversamento del rio Ospo, dove si trova anche il punto di partenza della Parenzana stessa. «Il ponte alla foce dell’Ospo – spiega Bussani – è riconosciuto da tutti come uno dei punti più pericolosi per la mobilità lenta dell’intera ex provincia, tanto che l’Uti ha già realizzato degli interventi sulla segnaletica per garantire per quanto possibile una maggior sicurezza». La soluzione trovata, come riconosciuto dal vice Marzi, consisterebbe nel «realizzare una pedana ciclopedonale parallela al ponte attuale, che andrebbe ad allacciarsi alla ciclabile di prossima realizzazione che dalla rotonda si svilupperà verso Muggia. L’alternativa, più onerosa, sarebbe che la Regione riportasse a galla il vecchio progetto della Provincia, che prevedeva il rifacimento totale del ponte, come secondo lotto rispetto alla realizzazione della rotonda. La speranza è che la soluzione “minore” trovi nella progettualità e nella realizzazione della ciclabile Trieste-Muggia una motivazione sufficiente per essere finalmente realizzata».

Infine da Bussani arriva pure una suggestione: «Dal punto di vista turistico sarebbe un’ottima cosa realizzare anche il collegamento ciclabile tra Muggia e San Dorligo della Valle, consentendo lo spostamento in sicurezza dal nostro mare alle bellezze del Val Rosandra».—



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