Trieste, falciato il campo di girandole di BoraMata

Ignoti rovinano l’installazione di piazza Unità. Solo una sessantina di “fiori” su 140 sopravvivono alla movida notturna
Lasorte Trieste 06/06/15 - Piazza Unità, Girandole, BoraMata
Lasorte Trieste 06/06/15 - Piazza Unità, Girandole, BoraMata

Spostate, piegate, rotte, mozzate, sparite. Ieri pomeriggio, di girandole eoliche sopravvissute al passaggio della movida meno civile, se ne contavano più o meno 60 su 140. A guardare in effetti piazza Unità proprio ieri di primo mattino, specie dopo averla vista la sera prima, si veniva assaliti dall’idea che per di là, durante la notte, avesse svolazzato un aeroplano carico di diserbante. Non di piante o di fiori, bensì appunto di girandole. Quelle da vaso e gambo verdi e dal “mulino” rosso, sistemate venerdì a reticolo, lato mare, cosicché potessero ruotare all’unisono, sospinte dal vento, in onore della Bora triestina e dell’omonima manifestazione “BoraMata”, con il quartier generale in piazza della Borsa e l’appendice in piazza Unità.

Doveva, il “campo” di girandole in fiore, essere un saluto originale, tipicamente triestino, ai crocieristi Costa attesi proprio per il sabato mattina. E invece tale “campo”, alla fine, s’è mostrato incompleto, parzialmente rovinato. Colpa, come detto, di alcuni interpreti della movida notturna che, tra venerdì e sabato, sorpresi evidentemente da questa inedita installazione, e caricati chissà da qualche bicchiere di troppo in corpo, hanno voluto lasciare la loro ben poco educata firma. Del fatto sono stati informati i carabinieri. «È un peccato, dato che col Comune si pensava di riutilizzarle eventualmente in altre circostanze, e di offrirle in parte domani sera (oggi, ndr) a chi ne facesse richiesta in cambio di una raccolta di fondi in beneficenza, la cosa più importante però è che, nonostante tutto, i turisti osservano con curiosità le girandole rimaste e mostrano di essere felici per ciò che vedono e fotografano», ha osservato nel corso della giornata di ieri Federico Prandi della “sua” Prand.com, che tra gli altri con Rino Lombardi, storico curatore del Magazzino dei Venti e del progetto del Museo della Bora, ha promosso il fine settimana di “BoraMata”. Le girandole, pure ieri hanno destato interesse, sono diventate tra i principali “soggetti” degli scatti degli ospiti scesi dalla Costa Mediterranea.

La manifestazione chiude stasera, alle 18 e... venti, con l’aperitivo eolico per salutare la Bora. Originariamente, l’agenda prevede poi verso le 19 la pseudo-asta delle girandole, cui faceva riferimento Prandi, col ritiro di un esemplare che presuppone la consegna di un’offerta libera, destinata alla Fondazione Lucchetta. Originariamente. Nel corso della stessa giornata di ieri, infatti, tra i promotori si è anche discusso se fosse opportuno o meno rastrellare in serata le girandole, metterle al riparo dalle esagerazioni della movida notturna, per ritirarle poi fuori al mattino con la luce del sole. «Non sarebbe giusto però privare tanti di una cosa come questa per il timore che pochi la possano danneggiare», la linea prevalsa in serata.

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