Trieste incassa 6,4 milioni grazie ai dividendi di Hera

Il cda della multiutility bolognese annuncia utili in crescita a 118 milioni (+13%) Tommasi: «Sinergie con AcegasAps già nel 2013. Verso nuove aggregazioni»
Di Piercarlo Fiumanò

TRIESTE. «Guardiamo ad altre aziende del Nordest, continueremo a valutare le soluzioni più vicine e interessanti. Sono operazioni faticose, ma possono portare a sviluppare sinergie importanti e apportare quegli elementi fondamentali alla nostra ricetta di crescita del risultato di gruppo»: Tomaso Tommasi di Vignano, presidente del gruppo Hera, rilancia il gruppo bolognese come ago della bilancia delle grandi aggregazioni a Nordest. Il cda della multiutility bolognese, che da quest’anno comprende nel suo perimetro anche la triestino-padovana AcegasAps, ha diffuso i conti 2012 con un aumento del 9,4% dei ricavi, pari a 4.492,7 milioni di euro, rispetto al 2011, un margine operativo di 662 milioni (+2,7%) e un utile netto di pertinenza di 118,7 milioni (+13,5%). Conti in crescita, nonostante il difficile scenario macroeconomico.

Ieri il cda ha annunciato che ai soci di Hera verrà proposta la distribuzione di un dividendo di 9 centesimi di euro, invariato rispetto al precedente, in pagamento dal 6 giugno 2013. I Comuni di Trieste e Padova, dopo la cessione del 62% della holding AcegasAps ai bolognesi, sono diventati grandi azionisti molto interessati anche alla cedola. Trieste, in particolare, possiede oggi il 5,3% della supermultiutility (quota corrispondente a 7.1833706 azioni). La Santa alleanza fra Trieste, Padova e Bologna si è chiusa con l’Opas che ha portato il gruppo bolognese a controllare oltre il 92% del capitale di AcegasAps. Ora il Comune di Trieste incasserà circa 6,4 milioni dalla cedola Hera mentre quello di Padova una cifra leggermente inferiore. Il socio Comune di Bologna percepirà circa 13 milioni.

Peraltro l’accordo porterà la sede legale di Hera Trading a Trieste. La società grossista di luce e gas sui mercati internazionali nonché terza società per fatturato del gruppo Hera (1,7 miliardi al 30 settembre 2012) potrebbe così produrre tra i 15 e i 17 milioni l’anno di nuovo gettito fiscale destinato alle casse della Regione, secondo quanto chiarito di recente dal sindaco di Trieste Roberto Cosolini.

AcegasAps è entrata nel perimetro di Hera dal gennaio 2013. L’incasso della cedola è il primo beneficio che deriva da questa operazione dalla quale è nata la seconda utility italiana dopo A2A, con un valore della produzione di oltre 4,5 miliardi di euro, un margine industriale di 750 milioni e un utile netto di oltre 140 milioni. A questo punto il titolo di AcegasAps abbandonerà Piazza Affari (probabilmente nella prima decade di aprile) per lasciare il passo al nuovo colosso dei rifiuti e dell’energia a Nordest. Tomaso Tommasi di Vignano, presidente di Hera, a questo proposito ha detto di aspettarsi dall’integrazione con AcegasAps «un positivo contributo in termini di sinergie già nel 2013». Di rilievo il capitolo relativo alle nomine che scandisconno l’integrazione fra i due gruppi . In contemporanea all’ingresso nel cda di Hera di Giovanni Perissinotto e Cesare Pillon (per i comuni di Trieste e Padova), il presidente del gruppo romagnolo Tomaso Tommasi di Vignano e l’amministratore delegato Maurizio Chiarini, entrano nel cda di AcegasAps. La nomina dei due top manager di Hera sarà ratificata in una assemblea straordinaria di AcegasAps che si terrà il 4 aprile. Perissinotto, già Ceo Group delle Generali, è entrato anche nel comitato esecutivo di Hera. L’assemblea di AcegasAps si riunirà anche il 14 maggio per l’approvazione dei conti.

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