Trieste, la “cittadella Greensisam” al Comune

I primi 5 magazzini faranno da apripista nella sdemanializzazione del Porto vecchio e potranno essere venduti
Un rendering del progetto Greensisam che comprende cinque magazzini
Un rendering del progetto Greensisam che comprende cinque magazzini

TRIESTE Ci sarà un apripista di prestigio del tortuoso processo di riqualificazione del Porto vecchio: è la cittadella Greensisam composta dai primi cinque magazzini storici e dai piazzali interni che passerà di mano dal Demanio marittimo al Comune prima di tutto il resto della gigantesca area che si estende complessivamente su oltre 600mila metri quadrati.

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Rendering della cittadella Greensisam in Porto vecchio

«Ho incontrato nei giorni scorsi sia Pierluigi Maneschi che il segretario dell’Autorità portuale Mario Sommariva - rivela il sindaco Roberto Cosolini - e abbiamo verificato che questa esigenza e questa possibilità esistono. Dobbiamo ora pianificare il percorso e già giovedì ho un primo incontro a questo proposito con alcuni dirigenti dell’amministrazione».

«Vi sarà una sorta di consegna anticipata, penso nel giro di alcune settimane», aggiunge Sommariva. Pierluigi Maneschi, che tra l’altro è anche il presidente di Italia Marittima e il terminalista del Molo Settimo, è anche il titolare della concessione novantennale di Greensisam. Attende con ansia questo passaggio per cedere la maggioranza della società a un gruppo finanziario-immobiliare europeo, sembra tedesco, con il quale è in trattativa da un paio d’anni.

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Una veduta complessiva dell'area del Porto vecchio dalla cima del Faro della Vittoria (foto Andrea Lasorte)

Maneschi, che comunque manterrà una quota di minoranza all’interno di Greensisam, è stato il primo ad accennare alla possibilità di un passaggio di mano anticipato, ma non intende rivelare l’identità dei compratori prima che questo sia avvenuto. Questa infatti sarebbe la seconda condizione preliminare imprescindibile posta dai potenziali acquirenti; la prima si è già concretizzata ed era lo spostamento del Punto franco. Sgomberate queste due questioni, nei prossimi mesi Greensisam potrebbe acquistare i magazzini direttamente dal Comune.

«Bisogna lasciare le decisioni su come procedere con le ristrutturazioni - aveva commentato Maneschi - a chi dovrà “sviluppare” i vari immobili. È quanto intendo fare io con Greensisam, dovrà essere il nuovo gruppo a decidere cosa fare dei Magazzini, come utilizzare tutti gli spazi.

«Il progetto Greensisam modello per tutta l’area»

«Greensisam - aveva aggiunto - era nata come società di scopo per creare la sede per il Mediterraneo di Evergreen. Già quando dopo una decina d'anni i cinesi a causa delle lungaggini triestine hanno rinunciato per concentrare l'attività europea nella sede di Londra, aveva perso gran parte del suo significato. In Porto Vecchio ha fallito Polis con Fiat e Generali, ha fallito Trieste futura con Pacorini, ha fallito Portocittà con Maltauro, tutta gente che di operazioni immobiliari se ne intende più di me. Non potevo restare io con il cerino in mano».

Di Greensisam si è occupato Vittorio Sgarbi assieme all’architetto triestino Barbara Fonasir. «Noi abbiamo un progetto già pronto e partiamo in anticipo su tutti - aveva detto già un anno fa Sgarbi - il nostro intervento potrà essere un modello per l'intero Porto Vecchio dove io vedrei con favore insediamenti di qualsiasi tipo: dove poter andare a comprare un libro o un maglione, dove potrebbero esserci anche residenze e pur rischiando di essere tacciato come sacrilego vedrei volentieri ospitati anche outlet di un certo pregio. Insomma deve esserci tutto ciò che di dinamico, pulsante e vivo si trova in una città».

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Un'immagine di Porto Vecchio

Il progetto Greensisam prevede la creazione di una passeggiata frontemare con pavimentazione in pietra locale e una copertura a tre navate trasparenti di due viali, la creazione di una piscina di acqua di mare, un percorso per il jogging e di un’area wellness. Nel magazzino più arretrato rispetto al mare sarà creato un parcheggio multipiano, mentre gli altri saranno adibiti a funzioni turistiche, direzionali, commerciali. Dunque negozi, botteghe, studi professionali, uffici, forse alberghi.

A parte l’incognita sottostrutture (allacciamenti idrici, energetici, ecc.), c’è un ultimo problema che va risolto, una transazione definitiva, su cui sta lavorando Sommariva, delle cause intercorse tra Greensisam e Autorità portuale: l’ultima sentenza, del Consiglio di Stato ha dato ragione all’Authority.

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