Trieste, la disfida dei cattolici tra Dipiazza e Cosolini

Centrodestra e centrosinistra a caccia di preferenze nell’area orfana della Dc. Sel regionale “scomunica” la lista triestina: «Una coalizione incompatibile»
Il municipio di Trieste
Il municipio di Trieste

TRIESTE «Votare non solo è un diritto ma anche un dovere» twittava il 13 aprile don Ettore Malnati, braccio destro del vescovo Giampaolo Crepaldi. Giusto alla vigilia della consultazione sulle trivelle. E se è peccato astenersi per un referendum, figurarsi per il voto amministrativo del 5 e 19 giugno. Tanto più con l’ingresso delle unioni civili.

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Il municipio di Trieste

Dei cattolici in politica si dibatte dai tempi della Balena Bianca. “Non moriremo democristiani” titolava “Il manifesto” nel 1983. Fosse vero. Una Dc “farlocca”, a sostegno del centrodestra di Roberto Dipiazza, ha rischiato di finire sulla scheda elettorale delle prossime comunali. All’ultimo momento non è riuscita a raccogliere le firme lasciando a piede libero l’avvocato Matteo di Bari che all’inizio si era persino candidato sindaco (nel 2011 con l’Udc dei gemelli Sasco aveva ottenuto 16 preferenze).

Alla fine non ci sarà neppure lo scudocrociato mascherato dell’Udc di Pierferdinando Casini che, dopo la scoperta della presenza della Dc di Angelo Sandri e Gianfranco Melillo (definita da Roberto Sasco «lista cattolica civetta»), ha fatto armi e bagagli passando con il centrosinistra di Roberto Cosolini dentro la lista “last minute” Trieste Città Solidale assieme al Movimento per la vita di Gianluigi Gigli. E così ora si assiste alla gara se è più cattolico professare nel centrodestra o nel centrosinistra.

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Roberto Cosolini e Roberto Dipiazza

I cattolici in politica? «Non serve un partito» ha ripetuto un anno fa Papa Francesco. «Dopo il Concilio Vaticano II, ma in particolare dopo la fine della Dc, nessuno ha l’esclusiva della rappresentanza politica del mondo cattolico» chiarisce il consigliere regionale Bruno Marini, candidato alle comunali con Forza Italia ed esponente del mondo cattolico istriano che rinfaccia a Roberto Sasco il “clamoroso voltafaccia” della defunta Udc che «sta con chi sostiene i matrimoni gay, le Dat e il gioco del rispetto».

La risposta di Sasco (che pure ha condiviso con Marini un’esperienza politica prima nella Dc e poi nel Ccd) arriva immediata su carta intestata di “Trieste città solidale”: «Le parole di Marini, connotate da un fariseismo rancoroso, non tengono conto che con la fine della Dc la presenza dei cattolici in politica non è più patrimonio esclusivo di nessun partito o coalizione, tanto meno di Forza Italia».

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E, tanto per capire, ribalta le accuse sul tradimento dei valori non negoziabili: «I nostri riferimenti nazionali Binetti, Buttiglione, Dellai, Oliviero e Gigli sono di esempio per gli esponenti di Forza Italia, formazione politica che da sempre annovera al suo interno le frange più radicali, laiciste ed anticattoliche del panorama politico e che sono addirittura a favore dell’utero in affitto».

Il politologo di San Vito non demorde e lancia il suo anatema passando dalla Curia: «Noto che tra i loro riferimenti nazionali non c’è più Casini. Per le altre cose mi richiamo al tweet di don Malnati». Il vicario diocesano non è stato particolarmente tenero con il cambio di schieramento di Sasco: «Quando l’Udc triestina termina di saltare i fossi? Dove pensa di andare? Forse ad appendersi su di un fico?». Un avviso di scomunica che era già arrivato alla lista Trieste città solidale da parte della direzione del settimanale “Vita Nuova”.

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La contesa cattolica è in corso. Nel centrodestra spicca la folta rappresentanza di Forza Italia con la coppia istriana formata da Bruno Marini e Manuela Declich, il tradizionalista Piero Camber e il laico convertito Sergio Pacor (l’avvocato repubblicano con il suo Club della Repubblica condivide da anni le cattedre di San Giusto con il vescovo Crepaldi).

Nella Lista Dipiazza troviamo invece l’ex assessore Carlo Grilli (entrato e uscito dall’Udc nel corso dell’ultima legislatura), il cardiochirurgo Marco Gabrielli ( responsabile del Centro Culturale “Mons. Lorenzo Bellomi” e fan del Family Day) e il consulente del lavoro Roberto Cason (referente del movimento Idea di Gaetano Quagliariello). Eppoi c’è l’ultra cattolico Salvatore Porro che corre con Fratelli d’Italia che non “negozia” i valori neppure con il Papa.

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Il centrosinistra di Cosolini, invece, tagliata fuori la sinistra radicale, è diventato a trazione cattolica. Non solo per aver agganciato all’ultimo momento Trieste città solidale con dentro l’Udc dei gemelli Sacco (in lista il presidente della III circoscrizione Piero Ambroset e il verde Dino Zappador), ma soprattutto per la lista del Pd aperta dalla segretaria regionale ed assessore Antonella Grim (catechista formata da don Malnati) e rafforzata dall’inedita presenza della vicesindaca Fabiana Martini, 10 anni passati alla direzione di Vita Nuova.

Ci sono poi il vicepresidente del consiglio comunale Alessandro Carmi (vicino come la Grim al capogruppo alla Camera Ettore Rosato) e il capogruppo Marco Toncelli (vicino al senatore lettiano Francesco Russo). Battitore libero l’aclista Giovanni Barbo che tiene a mezz’asta la bandiera cuperliana della sinistra dem.

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Un momento dei preparativi nei seggi elettorali di Napoli per le elezioni del sindaco oggi 14 maggio 2011. L'insediamento dei circa 13 mila seggi elettorali, avvenuto nel pomeriggio, è stato l'ultimo tassello del complesso puzzle organizzativo che darà il via a una tornata amministrativa caratterizzata da una forte valenza politica a livello nazionale. Del resto, in tempo di federalismo, in ballo c'é la guida di 1.315 comuni (30 i capoluoghi di provincia, tra cui Milano, Torino, Bologna e Napoli), e 11 province, vale a dire Mantova, Pavia, Treviso, Ravenna, Lucca, Macerata, Campobasso e Reggio Calabria, Gorizia e Trieste. ANSA/CESARE ABBATE/

La presenza cattolica ha prodotto uno scossone a sinistra: Sel regionale che “scomunica” Sel comunale. «Il Coordinamento regionale di Sel - si legge in un comunicato - venuto a sapere che risulterebbero alleati a sostegno della candidatura a sindaco di Trieste, assieme a Sel, anche l’Udc e il Movimento per la vita, esprime tutta la sua incredulità e contrarietà a un’alleanza con forze contrarie a battaglie etiche fondamentali di Sel in Parlamento, anche per l’immagine che presso il nostro elettorato comporta tale alleanza». Della vicenda sarà interessata anche la segreteria nazionale di Sel. Almeno una volta c’erano i cattocomunisti.

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