Trieste, la Lega caterpillar alza il tiro per l’assalto a “fort Dipiazza”

Domani la resa dei conti nel centrodestra dopo l’exploit elettorale del Carroccio che reclama la presidenza dell’aula, la delega al bilancio e un assessore in più
Silvano Trieste 26/06/2017 Consiglio Comunale
Silvano Trieste 26/06/2017 Consiglio Comunale

TRIESTE Il giorno della verità è fissato per domani, quando nel pomeriggio i partiti della maggioranza comunale si incontreranno per fare il tagliando alla giunta Dipiazza dopo le europee. Nel centrodestra il clima è teso. La Lega avanza richieste precise e non esclude la crisi. Forza Italia si sente scaricata dal sindaco, che ha convocato il tavolo politico da cui gli azzurri rischiano di uscire ridimensionati. La Lista Dipiazza vive con nervosismo la probabile cessione della presidenza del Consiglio e gli attacchi alla gestione del bilancio da parte dell’assessore Giorgio Rossi.

Il Carroccio ha già in tasca l’elenco delle richieste: presidenza dell’aula (con l’indicazione dell’ex forzista Everest Bertoli), delega al bilancio sottratta a Rossi, sostituzione di un assessore berlusconiano con possibile vittima individuata in Francesca De Santis o Lorenzo Giorgi. Il segretario provinciale Pierpaolo Roberti non ne fa una questione di nomi: «Il problema è la gestione del commercio e del turismo. Bisogna far funzionare meglio le cose», dice l’ex vicesindaco pensando ai continui rimpalli sulla tassa di soggiorno, alle polemiche dei commercianti contro Giorgi e alle discussioni sullo sconto praticato agli esercenti sulla Tari.

Nella Lega triestina convivono un’anima più paciosa e una incline ad arrivare alla caduta di Dipiazza per conquistare il Comune attraverso l’affermazione dello stesso Roberti. Un consigliere comunale di peso non nasconde che «se non vengono riconosciute le nostre richieste, siamo pronti a elezioni anticipate», che tuttavia il presidente della Regione Massimiliano Fedriga esclude, anche perché sa che mettersi contro Dipiazza spaccherebbe il centrodestra e porterebbe il sindaco a fare sponda con il candidato in pectore del Pd Francesco Russo. Tanto nella Lega quanto in Forza Italia si ritiene tuttavia che il Comune sia governato con eccessiva inerzia e che serva un cambio di marcia. I berlusconiani non individuano però particolari responsabilità nei propri assessori e sono irritati per l’apertura di Dipiazza a un tavolo politico pericoloso per i forzisti dopo la batosta elettorale e rispetto al quale il sindaco si è limitato a dire che si farà garante di un accordo fra i partiti.

Nella giornata di ieri si sparge perfino la voce – confermata da alcuni ma smentita dagli interessati – di una telefonata di Sandra Savino a Fedriga per annunciare la disponibilità di Fi a far cadere Dipiazza, che pure ha sostenuto l’azzurra nella corsa alle europee, pur non segnando una differenza apprezzabile a livello di preferenze e, stando ad alcuni aforzisti, creando anzi un effetto inverso con l’annuncio dell’indicazione di Marina Monassi nel Cda di Acegas. Se la telefonata rientra fra le classiche voci di corridoio, di certo c’è che Savino snobberà l’incontro di domani: sarà l’unica segretaria provinciale a mancare e al suo posto ci sarà Alberto Polacco. Uno schiaffo al sindaco. —




 

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