Trieste, la raccolta rifiuti costa 2 milioni in più e scattano gli aumenti sulla Tari

Rincari in vista per far fronte alle spese di funzionamento del termovalorizzatore e pagare nuovi servizi di pulizia strade
Silvano Trieste 2018-07-05 Isole per i rifiuti
Silvano Trieste 2018-07-05 Isole per i rifiuti

TRIESTE Rincari in vista per la tassa sui rifiuti. Una doccia fredda per migliaia di famiglie e titolari di attività commerciali. Il Comune si prepara infatti a chiedere loro nuovi sacrifici per riuscire a scavare le risorse necessarie a far fronte all’aumento delle spese per i servizi di nettezza urbana. All’appello mancano poco meno di 2 milioni di euro. E per raggranellarli, appunto, verrà ritoccata all’insù la tassa, con aumenti che verranno calcolati nel dettaglio nelle prossime settimane: per ora le stime parlano di alcune decine di euro in più all’anno. La situazione è emersa ieri nel corso della riunione della terza commissione consiliare si è discusso di gestione dei rifiuti e del piano economico finanziario per il 2019.

L’assessore all’Urbanistica e all’ambiente, Luisa Polli, ha illustrato i dati del 2018 e le previsioni per il 2019 contenute nel documento programmatico. Numeri che fotografano un aumento delle spese per le casse municipali dovuti, secondo Polli, da un lato allo scatto Istat e dall’altro al costo totale del servizio passato da 29,4 milioni del 2018 a 31,1 milioni nel 2019, con un aumento di 1,7 milioni. Su questa cifra pesano, oltre ai conguagli dell'anno precedente e all'aumento delle tariffe per lo smaltimento degli ingombranti e del costo del legno, le attivazioni di nuovi servizi come il presidio di spazzamento manuale nelle aree di San Giacomo, Piazza Perugino/Largo Barriera e Servola (circa 93 mila euro), la pulizia dei cestini nei giardini pubblici e del retrospiaggia di Barcola, la pulizia di fioriere e aiuole in 116 siti e la distribuzione di sacchi per le deiezioni canine per dodici mesi al costo di 530 mila euro. D’altro canto i numeri parlano chiaro e sono impietosi: i rifiuti indifferenziati, sempre stando a quanto previsto dal Pef, passeranno dalle 55 mila tonnellate del 2018 alle 56 mila del 2019, con un aumento pari a 1.369 tonnellate.

La tariffa per il conferimento dovrebbe quindi passare da 118,90 euro a tonnellata del 2018 a 120,09 euro a tonnellata di quest’anno. Una delle voci che potrebbe incidere maggiormente è quella relativa al funzionamento del termovalorizzatore: i costi dovrebbero lievitare di 237 mila euro, passando dai 6,6 a 6,9. Tuttavia ci sono anche buone notizie, seppur insufficienti a colmar il gap con quanto preventivato: Polli ha dichiarato che l’utilizzo delle eventuali penali comminate ad AcegasApsAmga, - oggi sull’ordine dei 78 mila euro -, e che finora venivano portati in detrazione in bilancio, da quest’anno verranno messe nel Pef per “scontare” direttamente le bollette ai cittadini. Previsto inoltre il possibile utilizzo degli introiti della tass di soggiorno per coprire parte dei costi maggiorati dovuti anche all’aumento dei flussi turistici in città. Per i dettagli, però, bisognerà attendere fine marzo. —

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