Trieste: largo Bonifacio sfregiato da degrado e atti di vandalismo

All'inizio del Viale panchine danneggiate e divelte, fontana lordata dalla vernice, l'area sempre piena di immondizie. I commercianti chiedono più controlli
Foto Bruni 10.01.14 Viale XX Settembre
Foto Bruni 10.01.14 Viale XX Settembre

Un’area che è stata oggetto di un intervento di riqualificazione urbana appena qualche anno fa, ma che è già vittima di un evidente degrado. Non ci troviamo nell’estrema periferia della città, ma, al contrario, a due passi dal centro storico: precisamente nella zona pedonale che fa capo a Largo Bonifacio e all’adiacente via Muratti, situata al confine tra i portici di Chiozza e la parte iniziale del viale XX Settembre.

Un’area che, nelle intenzioni degli amministratori pubblici, doveva diventare una sorta di prolungamento del “salotto buono” cittadino: in realtà ci troviamo di fronte ad una “location” decisamente trascurata. Le panchine sistemate intorno alla fontana dei “Mascheroni” sono lordate da scritte disegnate con le bombolette spray: una, in particolare, si presenta con lo schienale completamente divelto. Le firme dei vandali non hanno risparmiato nemmeno i cassonetti della spazzatura ed i pali dell’illuminazione: a terra nessun tappeto rosso, quanto piuttosto un mix ben meno invitante composto da escrementi essicati, mozziconi di sigarette e gomme da masticare spiaccicate. Accanto alle panchine rimangono poi i segni inconfondibili dei resti di qualche spuntino improvvisato, come lattine, cartacce e bottiglie di vetro. Insomma un immondezzaio a cielo aperto nel cuore della città.

Una situazione che non va giù ai residenti ed ai commercianti della zona, che lamentano altresì le frequentazioni poco raccomandabili del luogo, soprattutto nelle ore serali: dai ragazzini minorenni che si ritrovano al ritmo della musica a tutto volume per improvvisate esibizioni di breakdance o per rumorose evoluzioni con lo skateboard, fino a varie comunità di cittadini extracomunitari che hanno fatto di quel sito una sorta di base stanziale. Una serie di fattori che, unita all’alta concentrazione di persone nell’area - rimarcano -, sfocia inevitabilmente in frequenti episodi di violenza e risse, nonché a giri collegati all’uso e allo spaccio di droga. «Non stiamo vivendo di certo una situazione piacevole - sottolinea Maria Teresa Maiorano, titolare del negozio di abbigliamento “La Coquette” -. A tutte le ore del giorno qui ci sono persone che bivaccano e poi lasciano completamente sudicia l’area: è giusta l’idea di valorizzare la zona, ma qui la situazione peggiora di giorno in giorno e a questo punto credo proprio sarebbe opportuno togliere le panchine per sostituirle magari con altre piante decorative».

Problematiche riscontrate anche da chi frequenta la zona da pochi mesi: «Ci troviamo in un luogo in cui la maleducazione è di casa - racconta Barbara Radin del negozio “Outfit” di via Muratti -. Ho aperto da circa sei mesi e ho già subito un tentativo di scasso. C’è poco da fare: qui circolano brutti giri, tanto che mi sono già pentita di aver aperto l’attività da queste parti».

Sul fatto che servirebbe un maggior controllo da parte delle forze dell’ordine concordano un po’ tutti: «È una zona che nel corso degli anni è diventata una sorta di porto di mare - afferma Maurizio Codnich, da trentatrè anni alla guida della gioielleria di Largo Bonifacio -. Molte volte sono stato avvertito che nel mio negozio era scattato l’allarme in piena notte: credo che maggiori controlli in generale, ma anche un potenziamento dei servizi di pulizia - conclude -, porterebbero ad un miglioramento della situazione».

Pierpaolo Pitich

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