Trieste, l’insegnante assenteista diventa “osservata speciale”

TRIESTE. Sarà un’osservata speciale d’ora in poi l’insegnante della scuola primaria Julius Kugy di Banne, accusata di essere un’assenteista dai genitori dei ragazzi che le sono affidati e che frequentano la quinta classe.
L’impegno di monitorare “con frequenza” l'andamento del rapporto fra maestra e alunni l'ha assunto formalmente ieri sera la dirigente scolastica competente sull'Istituto comprensivo Altipiano, Rita Manzara, al termine dell'incontro che l’ha vista confrontarsi con i genitori.
«Mi rendo conto che le preoccupazioni dei genitori possono avere una ragione - ha detto Manzara - perché è naturale che desiderino una continuità nell’insegnamento. Va però in primo luogo reso noto che la maestra messa sotto accusa - ha aggiunto la preside - insegna nella classe in questione senza soluzione di continuità da cinque anni, cioè a partire dalla classe prima, ora classe quinta, e che in questi cinque anni non ho mai ricevuto alcuna segnalazione scritta da parte di una o più famiglie in merito a malcontenti relativi alla docente stessa.
Nello stesso quinquennio - ha proseguito la dirigente scolastica - per svariati motivi ha avuto modo di visionare i quaderni degli alunni, riscontrando da tali documenti uno svolgimento del programma che può essere senz’altro definito adeguato.
Sono state, inoltre, programmate e svolte riunioni di classe - ha sottolineato Manzara - nel corso delle quali mi risulta siano stati collettivamente affrontate tra genitori e docenti tutte le problematiche inerenti l’insegnamento e gli aspetti da approfondire».
Venendo poi all’attualità, Manzara ha ricordato che «nel mese di giugno l’insegnante ha concluso il precedente anno scolastico ricevendo attestazioni finali di affezione e inviti a momenti conviviali da parte dei genitori degli alunni.
La prima segnalazione scritta da parte proprio dei genitori degli alunni è pervenuta al protocollo dell’Istituto lo scorso 10 ottobre. In tale lettera - ha continuato Manzara - i genitori stessi non hanno peraltro messo nero su bianco la preoccupazione collettiva per le assenze dell'insegnante, ben consapevoli del fatto che tali assenze avevano seguito un iter legalmente ineccepibile.
Proprio in relazione alle assenze, va inoltre precisato che la docente è rimasta assente per malattia per cinque giornate, e più precisamente dal 26 al 30 settembre, e ha successivamente fruito di aspettativa senza assegni dal 3 al 14 ottobre, rientrando in servizio il 17 ottobre. Non ha fruito perciò di giornate di ferie. Ovviamente - osserva la dirigente scolastica - nessun commento va fatto sullo sciopero che, come sembra evidente a chiunque, è pieno diritto costituzionale di qualsiasi lavoratore».
Un’ultima precisazione la dirigente scolastica la riserva alle frasi che il portavoce dei genitori aveva pronunciato in merito alla vicenda, parlando di «operato non all’altezza né sufficiente per garantire un’adeguata istruzione ai nostri figli», da parte dell’insegnante e della stessa dirigente.
«Stiamo valutando - ha concluso Manzara - le azioni da intraprendere a salvaguardia della nostra immagine professionale». Sembra in ogni caso che, dopo l’incontro di ieri, i toni della polemica si siano stemperati.
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