Trieste Next batte i record: 50mila visitatori in 3 giorni

Bilancio al di là di ogni aspettativa per il salone dedicato a scienza e ricerca. Sold out decine di incontri e dibattiti. Oltre 150 relatori di fama internazionale
Trieste Next in piazza Unità (Foto Bruni)
Trieste Next in piazza Unità (Foto Bruni)

TRIESTE. Bilancio di grande soddisfazione per la quinta edizione di Trieste Next, il salone europeo della ricerca scientifica: la partecipazione complessiva ha superato i numeri della passata edizione, con una presenza che, secondo gli organizzatori, ha toccato i 50mila visitatori. Promosso da Comune, Università e VeneziePost - con la copromozione di Regione Fvg, Area Science Park, Sissa, Camera di Commercio - per tre giorni Trieste Next ha invaso il centro cittadino con incontri, dibattiti, lezioni, laboratori, spettacoli, attività didattiche e ricreative, tutte incentrate su ricerca scientifica e impresa innovativa, a confronto sul passaggio da homo sapiens a homo technologicus, tema portante di questa edizione titolata "Umano Post-Umano".

 

 

La risposta del pubblico è stata entusiasta. Affollati tutti gli spazi e gli appuntamenti in programma, oltre un centinaio, con oltre 150 presenze tra relatori nazionali e internazionali. Proposte per tutte le età che hanno trovato grande riscontro da parte dei giovani e giovanissimi, con oltre 2500 studenti delle scuole di ogni ordine e grado, oltre 300 studenti arrivati a Trieste da tutta Italia e 150 giovani volontari a supportare gli sforzi organizzativi dei promotori. Sold out per tutti gli appuntamenti proposti dal festival, che quest'anno hanno trovato spazio in diversi spazi cittadini.

 

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«Un grande successo - il commento a caldo del rettore Maurizio Fermeglia - il tema è stato l'efficace claim della manifestazione, che rende pienamente ragione di quanto scienza e tecnologia potranno influenzare la nostra vita nel prossimo futuro». «La rivoluzione tecnologica in corso è multidisciplinare - continua Fermeglia -, quindi è di casa a Trieste Next che si occupa da sempre di tematiche trasversali, multi ed interdisciplinari. La sfida sarà quella di riuscire a gestire le innovazioni scientifiche e tecnologiche e integrarle con l'evoluzione culturale e sociale». L'assessore all'Educazione, Angela Brandi, ha rilevato come «l'incremento dei numeri di questa edizione di Trieste Next riveli il consolidamento quest'anno di una manifestazione che suscita sempre maggiore attenzione e affezione. Portare in piazza temi legati alle nuove frontiere della scienza, la ricerca e l'innovazione tecnologica vuol dire ridurre davvero la distanza tra i cittadini, gli enti e le istituzioni pubbliche e scientifiche».

 

 

Per l'editore di VeneziePost e direttore di Trieste Next Filiberto Zovico, «la città conferma il proprio ruolo-guida di una rete tessuta da enti pubblici d'eccellenza e imprese attive in tutto il territorio del Nordest. La presenza dei rettori delle Università trivenete, così come di un numero sempre crescente e qualificato di imprenditori di rilievo nazionale, fanno di questa manifestazione un esempio unico di connessione tra la ricerca e l'impresa».

«L'auspicio adesso è che l'idea della creazione a Trieste del primo salone del BioMed- come proposto da Antonio Paoletti - si possa concretizzare, grazie alla Camera di Commercio, all'interno del contenitore Trieste Next». Nella giornata conclusiva di ieri nove sono stati gli appuntamenti organizzati e che hanno spaziato dagli argomenti più vari: dalla biorobotica alle macchine intelligenti. In piazza Unità si respirava davvero un clima di voglia d'imparare, esplorare tra tutti gli stand delle varie realtà scientifiche del territorio, con bambini e ragazzi intenti a provare e ascoltare gli esperti di turno. «"Ma come funziona il big bang?», chiede un bambino di soli cinque anni. Era davanti alla mostra della Sissa, trasportata nella piazza per l'occasione. Con Massimo Sideri, al museo Revoltella, si è invece scoperto che a Pittsburgh ormai le auto Uber viaggiano con conducente automatico, seppure per il momento, per rispettare il codice stradale, un conducente fisicamente c'è, «ma non tocca il volante» ha raccontano il giornalista del Corriere. Ma l'appuntamento più inaspettato è stata la performance di Marco Mencoboni, direttore artistico di “Cantar Lontano”, a cura di Wunderkammer Trieste: i cellulari non si erano spenti, ma sono stati usati per fare musica, senza disturbare.

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