Trieste, «otto anni per l’infermiere guardone»

Il pm chiede una maxicondanna per Cosolo. I legali delle piccole pazienti spiate al Burlo un risarcimento di un milione
Un esterno dell’ospedale infantile Burlo Garofalo
Un esterno dell’ospedale infantile Burlo Garofalo

TRIESTE Otto anni e otto mesi di reclusione. È la pena che il pm Pietro Montrone ha chiesto per Mauro Cosolo, l’insospettabile infermiere sessantenne del Burlo accusato di atti sessuali con minorenni, in quanto filmava le loro parti intime con una penna telecamera mentre si trovavano nella sala gessi dell’ospedale infantile.

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Foto Bruni 23.03.2015 Ospedale Burlo Garofolo

La richiesta del pm - una richiesta pesantissima visto che il processo davanti al gup Luigi Dainotti è celebrato con rito abbreviato e dunque l’entità della eventuale pena è ridotta di un terzo - è stata avanzata nell’udienza di ieri. E ha fatto il paio con quella degli avvocati che rappresentano le piccole vittime nonché con quella degli avvocati del Burlo che invocano il danno d’immagine: la cifra complessivamente richiesta sfiora il milione di euro.

Alcuni avvocati di parte civile, vista l’entità della somma in palio e il timore che Cosolo non paghi quanto disposto dal giudice in caso di una condanna, hanno chiesto e ottenuto già nelle scorse settimane il sequestro convervativo di un appartamento di proprietà dello stesso infermiere in via Crispi.

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L’esterno dell’ospedale infantile Burlo Garofalo

In ogni caso, sempre nell’eventualità di una condanna, a garantire il risarcimento eventuale ad alcune vittime che hanno chiesto il gratuito patrocinio sarà lo Stato che difficilmente riuscirà a rivalersi sull’infermiere.

Ieri, durante l’udienza a porte chiuse, Cosolo era presente in aula. Seduto vicino ai difensori Raffaele Leo e Marta Silano, imperturbabile, ha ascoltato dapprima il pm Montrone durante la sua requisitoria e poi, uno dopo l’altro, i legali di parte civile che hanno depositato formalmente le quindici richieste di risarcimento a favore delle vittime: tra gli altri Elisabetta Burla, William Crivellari, Alessandro Cuccagna, Gianluca Brizzi, Antonio Santoro, Gabriella Frezza, Alessandro Calienno e Filippo Mansutti. Presente in aula anche l’avvocato del Burlo Guido Fabbretti. Durante una breve pausa del processo l’imputato è uscito dall’aula, si è seduto vicino alla moglie in corridoio e l’ha abbracciata rimanendo in silenzio.

L’ambulatorio, la penna con telecamera, i “files” pedopornografici e le indagini di Polizia

La vicenda, sebbene esistano delle segnalazioni risalenti al 2007 oggetto di un procedimento stralcio che vede indagati per omessa denuncia gli ex direttori sanitari Mauro Delendi e Giampaolo Canciani e la dottoressa Daniela Dibello, è esplosa nel settembre 2015 quando una dodicenne che si era rotta la gamba era arrivata al Burlo assieme alla mamma.

La ragazzina era stata accolta nell’ambulatorio del reparto di ortopedia e, dopo la visita dello specialista, era stata affidata all’infermiere della sala gessi. Cosolo, appunto. Secondo la denuncia presentata dalla mamma della ragazzina l’infermiere si era comportato in modo sospetto e aveva in mano una particolare penna che sembrava una telecamera. La donna si era rivolta al medico della struttura Marco Rozzo che, a sua volta, aveva attivato la direzione sanitaria.

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Silvano Trieste 29/11/2014 Burlo Garofolo

Era partita la segnalazione e gli investigatori della Squadra mobile, su incarico del pm Montrone, avevano immediatamente avviato le indagini. Pochi giorni dopo un’altra bambina, che si era rotta un braccio, era arrivata all’ospedale ed era stata sistemata in sala gessi dove Cosolo, in pochi minuti, era entrato in azione con la sua penna telecamera passandola sotto il lenzuolino che copriva la paziente.

La bambina e la madre, in quel caso, non si erano accorte di nulla. Ma tanto era bastato ai poliziotti. Nell’abitazione dell’infermiere, perquisita pochi giorni dopo, gli agenti avevano trovato 251 video e oltre duemila fotografie scattate a inconsapevoli bambine durante le visite. Fotografie che ritraevano le parti intime delle piccole pazienti. Cosolo era stato subito arrestato. L’udienza è stata aggiornata al 2 maggio. Parleranno gli avvocati difensori. Poi la sentenza.

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