Trieste, parte la guerra legale sulle rette delle Rsa

Una famiglia chiede al Comune il rimborso di 86mila euro per le cure a un’anziana. Il Municipio “cita” l’Azienda sanitaria
La Rsa comunale Gregoretti di via de Ralli
La Rsa comunale Gregoretti di via de Ralli

TRIESTE Un conto di quasi 86mila euro per mesi e mesi di cure e assistenza a un'anziana ricoverata in una Rsa comunale, la Gregoretti di via de Ralli. Ma la famiglia è andata in Tribunale e ha chiesto il rimborso dell'intera cifra al municipio.

Potrebbe innescare una reazione a catena la vicenda che la giunta Cosolini si è trovata tra le mani in queste settimane. Perché se il giudice dovesse ritenere che la degenza nella casa di riposo era dovuta gratuitamente, in considerazione della malattia di cui soffriva la signora, il municipio dovrà pagare tutto. Cioè 85.742,90 euro: la somma di tutte le rette sborsate dai familiari.

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Non è un caso che il Comune abbia deciso di costituirsi in giudizio chiamando in causa l'Azienda sanitaria per domandare, a sua volta, la copertura della spesa. La donna, A.M. le sue iniziali, era stata ospitata a lungo nella struttura per una “grave patologia”, si legge nella documentazione della giunta. Ma a detta dei familiari, che a riguardo hanno fatto valere una sentenza della Cassazione, i costi dovrebbero essere coperti dal servizio sanitario proprio perché l'assistita era in cura per un pesante infermità.

La sentenza a cui si sono appellati, la 4558 del 2012, in effetti sostiene che «nei malati affetti da patologie particolarmente gravi, con stretta correlazione tra prestazioni assistenziali e sanitarie, tali da determinare la totale competenza del servizio sanitario, non vi può essere una determinazione di quote per il pagamento delle rette, non potendoci essere una scindibilità delle prestazioni». In altri termini è come se l'anziana signora fosse stata sottoposta a cure ospedaliere. Dunque a carico pubblico.

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Il Comune, che a tal proposito ha emesso una delibera, ritiene di aver agito in pieno rispetto delle normative regionali e nazionali. La giunta Cosolini, inoltre, non pensa che la sentenza citata dai familiari, «pur innovativa sull'argomento», possa in qualche modo essere considerata «fonte di diritto».

La giunta Cosolini, tuttavia, ha preferito correre ai ripari investendo anche l'Azienda sanitaria del problema «per tutte le somme che il Comune di Trieste dovesse rifondere». In sostanza il municipio si tira fuori, chiedendo l'esborso del denaro all'altro ente.

Gli uffici di piazza Unità sono alle prese con altre due vicende analoghe. «Già - conferma l'assessore al Bilancio Matteo Montesano - c'è questa sentenza del 2012 della Cassazione che riguarda una persona ammalata di Alzheimer, i cui costi di ricovero nella Rsa pubblica erano stati considerati come un'esigenza medica e non una normale degenza da casa di riposo. Per questo è stato chiesto il rimborso della retta. Un principio a cui hanno fatto riferimento, a Trieste, tre famiglie in tutto. Noi abbiamo coinvolto l'Azienda sanitaria perché la spesa, se le richieste dovessero venir accolte, non spetterebbe a noi».

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