Trieste, usa il parcheggio disabili. Ma il titolare del permesso è morto

TRIESTE. Un banale divieto di sosta, un normale controllo di polizia stradale ma soprattutto la voglia degli operatori di polizia locale di vederci chiaro. Siamo in via Chiadino, un parcheggio disabili personalizzato è occupato da un veicolo che espone un permesso apparentemente in regola ma non è quello col numero indicato sul segnale verticale. Si tratta di un'occupazione indebita ma, poiché il permesso esposto è regolare, si considera prioritaria la disabilità e il mezzo - benché sanzionato - non viene rimosso.
L'intervento non finisce qui. Sono necessarie infatti delle verifiche poiché un cappello appoggiato proprio sul documento, consente di vedere il numero ma non la data di scadenza e di rilascio; inoltre, da una verifica attraverso la sala operativa, il numero di contrassegno non è presente negli archivi comunali e nemmeno il proprietario del mezzo; si cerca di raggiungerlo al suo domicilio ma non è a casa.
La pattuglia a questo punto ha pieno titolo per rimuovere il veicolo: quando il proprietario verrà a riprenderselo, potrà chiarire la situazione. Verso sera l'uomo si presenta al deposito e poco dopo lo raggiunge la pattuglia: non solo il contrassegno è scaduto di validità ma il vero intestatario è un altro, deceduto da più di tre anni. Immediato il ritiro del permesso, una multa da 425 euro e 2 punti in meno sulla patente per diverse irregolarità legate all'uso illecito del parcheggio. Più le spese di rimozione.
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