Tromba d'aria a Gorizia, danni ingenti. Allagamenti anche Trieste VIDEO E FOTO

Venti minuti di terrore. Alberi finiti a terra, auto schiacciate. Sedie e tavolini dei bar di corso Italia spazzati via. Tanta paura. Grandinata a Doberdò, rami a terra anche a Monfalcone. In tutto il Fvg mobilitati 250 volontari della Protezione civile. Trieste: allagata galleria Tergesteo e la sede del 118 di via d'Aviano
Bumbaca Gorizia 25_06_2017 Tromba d'aria © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 25_06_2017 Tromba d'aria © Fotografia di Pierluigi Bumbaca

GORIZIA. Improvvisa e violenta tromba d'aria poco dopo le 11 a Gorizia. Venti minuti di terrore. Diversi alberi sono stati scaraventati a terra, un paio sono finiti sopra ad auto in sosta; sedie del bar sollevate in aria, tavolini finiti in strada, gazebo semidistrutti. E tanta paura.

Disagi anche a Trieste, dove si sono allagati la Galleria Tergesteo e l'autoparco 118 della caserma di via d'Alviano dei Vigili del fuoco.

Ma andiamo con ordine e partiamo dal capoluogo isontino. La tromba d'aria ha colpito in corso Italia e nelle laterali. Chiusa via Alviano (la via dell'Università) per un grosso ramo finito al centro della carreggiata. Stesso scenarioin via Dante. In via Cadorna si faceva fatica passare con l'auto vista l'anltissima concentrazione di rami, tegole, tettoie, persino antenne della televisione.

L'albero più grosso è caduto ai Giardini pubblici in corso Verdi e ha distrutto due vetture in sosta. Soltanto il caso ha voluto che non finisse addosso al caseggiato che ospita la profumeria Limoni. Problemi anche lungo il Vallone, all'altezza di Gabria.



Decine e decina le chiamate di soccorso ai vigili del fuoco. Il centralino era intasato. A Doberdò, invece, il violento temporale ha scaricato al suolo una fitta grandinata, con chicchi grandi quanto acini d'uva. Ancora da quantificare gli eventuali danni alle coltivazioni.

Disagi in centro a Monfalcone: il vento e la pioggia hanno fatto precipitare a terra rami e qualche tronchetto. Interessata in particolare via Fratelli Rosselli, poco distante dal duomo di Sant'Ambrogio. Sul posto vigili del fuoco e vigili urbani. Danneggiata una panchina e chiusa la pista ciclabile.

In totale, sono una sessantina i Comuni interessati dall'ondata di maltempo che ha investito il Friuli Venezia Giulia con violenti temporali e bufere di vento che hanno causato la caduta di alberi, allagamenti di strade e scantinati, interruzioni nell'erogazione dell'energia elettrica e disagi alla circolazione stradale. La Protezione civile regionale è impegnata con 250 volontari in varie zone della regione per il taglio di alberi e il ripristino della viabilità dopo allagamenti.

Secondo la Protezione civile, è terminata la prima e più significativa fase dell'ondata di maltempo che, dopo una breve pausa, sta proseguendo nel pomeriggio tardi con un secondo fronte che porterà ancora temporali: in questo caso la pioggia è arrivata anche a Trieste.

Questo invece il filmato pomeridiano di un lettore di Trebiciano. 

Fratelli d'Italia Trieste segnala un episodio di allagamento nell'autoparco del 118 sito nella caserma di via d'Alviano dei Vigili del fuoco.
 
 
"Ad ogni temporale i cavi elettrici per mantenere in carica le ambulanze finiscono sott'acqua", si legge nel comunicato giunto in redazione alle 19. "Sono anni che si denuncia la situazione di degrado alla quale regione e direzione aziendale non danno risposta" dichiara Nicole Matteoni, vice segretario provinciale di Fratelli d'Italia Trieste.  
 
 
Sede del 118 di via D’Alviano ancora allagata, Ussai (M5S): “Quando sarà risolto questo problema?” Lo stesso chiede il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle Andrea Ussai che aveva già denunciato il problema più di un anno e mezzo fa. “Ricordiamo che Nicola Delli Quadri, direttore generale dell’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Trieste (Asuits), dopo l’ennesimo incidente, aveva parlato di un trasferimento della struttura vicino allo stadio. Quali erano i tempi promessi? - si domanda il consigliere pentastellato -. Ovviamente Delli Quadri non ha mai specificato le tempistiche di questo trasferimento. Intanto è di poche settimana fa l’ulteriore rimpallo di responsabilità con la Regione. Quello che non cambia mai è invece l’estrema precarietà in cui sono costretti ad operare i professionisti del 118”. 
 
 
“Pulci, topi, pioggia, sedi sporche e inadatte... insomma rispetto zero per gli operatori sanitari. Personale considerato di élite quando fa comodo, costretto però a lavorare – conclude Ussai – in condizioni  prive dei livelli i minimi di salubrità”.

 

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