Troppe tasse, ha chiuso il panificio Viatori

Il commercio goriziano perde un altro tassello, un negozio che ha segnato la storia ed è stato presenza fissa nel panorama del centro cittadino per quasi un secolo.
Parliamo di uno dei punti vendita del panificio Viatori, e più precisamente della filiale che la famiglia aveva aperto nell'ambito della struttura del mercato coperto di via Boccaccio.
Dal primo gennaio quella serranda che tantissimi goriziani di tutte le età erano abituati a vedersi alzare ogni mattina, è e resterà abbassata.
S'è chiusa così una storia lunga oltre ottant'anni, visto che era dall'inizio degli anni Trenta, e più precisamente dal 1932, che la panetteria funzionava regolarmente. «L'abbiamo aperta anche al mercato coperto fin dall'inizio della nostra esperienza – spiegano i titolari, che comunque continueranno a lavorare nel loro negozio principale, quello ubicato in via Duca d'Aosta, dove porteranno avanti la tradizione di uno dei punti vendita più conosciuti e storici di Gorizia -, e così è stato fino a poche settimane fa. Ma non potevamo più andare avanti e mantenere un secondo negozio, così abbiamo dovuto prendere l'amara decisione di chiudere».
Già, perchè anche i pezzi di storia, in questo caso storia del commercio, di questi tempi faticano a resistere ai venti della crisi e, soprattutto, delle scelte spesso criticabili della politica e dei governi. La panetteria Viatori di via Boccaccio, infatti, non era certo priva di clienti, che continuavano a rifornirsi quotidianamente dai loro negozianti di fiducia. Ma troppo pesante era diventato il balzello di tasse e costi di gestione in generale. «La colpa è tutta della politica fiscale del Governo, e, dobbiamo dire, anche di quella del Comune, che non fa nulla per calmierare il costo di affitti sempre più alti ed assolutamente insostenibili – dicono ancora da Viatori -. I nostri clienti erano ovviamente dispiaciuti, ma non sono stati più di tanto sorpresi. Sapevano che prima o poi avremmo dovuto chiudere. Al giorno d'oggi ci sono troppe tasse da pagare, e troppe spese da sostenere: mantenere dei dipendenti è diventato un lusso che non ci possiamo più permettere. È davvero brutto constatare come la politica non fa nulla per venire incontro a chi lavora, ed anzi pare che non aspetti altro di poterlo colpire». C'è grande amarezza nelle parole del titolare della panetteria Viatori, che lascia l'area del mercato coperto proprio quanto, all'orizzonte, se ne vede il recupero. «Ma, in tutta onestà, chi ci crede più? - dice -. Ormai la politica e le sue promesse, in assoluto, non danno più fiducia. Non so quando e se vedremo davvero il mercato coperto rifiorire».
Marco Bisiach
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