Troppi cavalli alla Cona Burian emigra in Baviera

Il Comune di Staranzano, fallita l’asta pubblica, ora passa alla trattativa privata Auro venduto a un maneggio del Carso triestino, Trifoglio è tornato a Capodistria
Di Ciro Vitiello
Bonaventura Monfalcone-02.04.2015 Camargue aquistato che verrà trasferito a Monaco-Isola della cona-Staranzano-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-02.04.2015 Camargue aquistato che verrà trasferito a Monaco-Isola della cona-Staranzano-foto di Katia Bonaventura

STARANZANO. Un “pezzo” di storia della Cona se ne va a Trieste e un altro in Germania. Dopo la recente partenza di “Auro” in un maneggio dell’altopiano carsico triestino e di “Trifoglio”, tornato nella Riserva naturale Val Stagnon di Capodistria, è ripreso l’esodo dei cavalli “Delta-Camargue” dell’allevamento dell’Isola della Cona, messi in vendita a privati da parte del Comune di Staranzano, referente dell’Ente gestore della Riserva Foce Isonzo di San Canzian, Fiumicello e Grado. Una scelta fatta per “sfoltire” il numero di cavalli presenti nell’area, da sempre la gioia dei visitatori e soprattutto dei bambini.

Questa volta è in partenza “Burian”, un bellissimo puledro nato nel 2011 che, subito dopo Pasqua, partirà per Monaco di Baviera. È stato acquistato da una famiglia con la passione per i cavalli proprio di questa razza. Ieri è arrivata la futura proprietaria del cavallo, la signora Felicita, che ha voluto fare un regalo alla figlia Lena di 9 anni, una promettente amazzone, anche lei presente sul posto per familiarizzare subito con “Burian”.

In questi giorni lo stallone, separato dal suo branco, si trova da solo in uno dei recinti in prossimità del centro visite. Attende la partenza con un trasporto eccezionale, che verrà effettuato da una ditta specializzata in arrivo da Monaco. E “Burian”, da sempre disponibile con le persone, ieri si faceva notare emettendo un verso quasi volesse salutare la Cona. È vivace, nitrisce. Poi appoggia il mento sulla staccionata del recinto per essere accarezzato tutto orgoglioso. Scodinzolando la coda, attentissimo a ogni rumore, si concede qualche galoppata intorno al recinto prima di partire per Monaco di Baviera.

Anche in questi ultimi giorni di permanenza, è affidato alle cure di Letizia Kozlan che lo accarezza come se fosse una sua creatura. «Da quasi un mese – spiega Kozlan – è stato separato dal branco allo stato brado e abbiamo cominciato la fase di istruzione con ottimi risultati. È intelligente, forte, pieno di salute... ha imparato tanto e si è abituato anche all’idea di essere cavalcato utilizzando la sella». E aggiunge: «Certo che dispiace per questo distacco – dice la Kozlan – ma siamo sicuri che si troverà bene perché andrà in un maneggio dove ci sono anche altri cavalli e c’è anche una femmina. Qui si trova bene, però posso confermare che la famiglia che lo accoglierà ha la passione per questi animali e per lui sarà come rinascere».

Inizialmente il Comune di Staranzano aveva messo in vendita dieci Camargue per “sfoltire” il numero e per avere una gestione più equilibrata degli animali, oltre ovviamente al costo per mantenerli, alla conservazione della biodiversità dell’area protetta, oggi messa in difficoltà da un eccessivo pascolamento che potrebbe compromettere il rigoglio della vegetazione. Il numero ideale per un’ottima gestione dei cavalli è di 23 esemplari rispetto ai trenta del 2014. Tutto il ricavato della vendita degli animali non servirà a fare “cassa”, ma verrà investito per favorire una gestione più equilibrata.

Dopo il flop dell’asta pubblica a dicembre dello scorso anno, l’amministrazione è passato a trattativa privata e sono arrivati i primi risultati. Dei dieci cavalli messi in vendita, oltre a quelli partiti, ne resterebbero disponibili solo un paio. Altri due, infatti, sono in trattativa con un solo acquirente. La riduzione degli animali è coordinata dal Comune, dalla cooperativa Rogos che ha in gestione la Riserva e dalla Sbic, la Stazione biologica della Cona. A chi interessa l’acquisto di un cavallo, basta si rivolga in Comune.

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