Tuffo da trenta metri d’altezza: il ragazzo è in rianimazione - VIDEO

È ricoverato nel reparto di rianimazione di Cattinara L.C., 21 anni, il giovane di Motta di Livenza che domenica pomeriggio si è cimentato da una falesia sotto il castello vecchio di Duino in un tuffo dall’altezza di oltre 30 metri, pari a quella del nono piano di un palazzo. L’impatto di schiena sulla superficie del mare è stato devastante per la violenza. Il giovane ha subìto un trauma gravissimo che ha comportato la dislocazione di alcune vertebre lombari. Questo spostamento delle vertebre ha comportato un trauma al midollo spinale. Domenica sera una volta giunto a Cattinara L.C. è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico che si è protratto per tutta la notte. Poi è stato accolto nel reparto di rianimazione. Solo nei prossimi giorni si potrà sapere se il giovane potrà riprendere l’uso delle gambe.
L.C. dopo l’incidente non ha però perso conoscenza. Ma non riusciva a muovere le gambe, rimaste prive di sensibilità. E stava rischiando di annegare. Ad accorgersi di quello che stava accadendo dando così immediatamente l’allarme è stato un diportista che si trovava a qualche decina di metri dal giovane di Motta di Livenza. Il ragazzo - che non riusciva a stare a galla - è stato poi raggiunto da un gommone della Capitaneria di porto di Monfalcone e issato a bordo.
«Dopo aver chiamato il 118 abbiamo aspettato insieme al giovane sfortunato l’arrivo dei soccorsi», racconta il diportista. «Dal momento della chiamata fino a quello in cui è giunto il primo gommone della Guardia costiera, sono passati letteralmente meno di 4 minuti, e dopo un altro minuto è giunto anche un gommone della Polizia. Tutti si sono distinti per efficienza e cortesia, e l’equipaggio della Guardia costiera, avendo colto la nostra partecipazione, è poi anche tornato indietro per informarci che il giovane era stato trasferito, prima in elicottero e poi in autoambulanza verso l’ospedale».
L.C. aveva scelto Aurisina per una breve vacanza. Lui e due suoi amici si erano sistemati noleggiando i lettini alla spiaggia dell’albergo Dama Bianca nel porticciolo di Duino. Domenica pomeriggio i tre ragazzi si sono incamminati fino alla rocca dove ci sono i ruderi del vecchio castello. Per arrivare alla sommità della falesia, come hanno accertato gli investigatori del commissariato, i giovani hanno percorso un sentiero panoramico che porta appunto alla rocca. Una volta giunti alla sommità il giovane si è sporto dalla falesia per lanciarsi. Ha tentato maldestramente un'esibizione ispirata forse a quelle che hanno reso famosi i tuffatori di Acapulco. Nel lancio nel vuoto che doveva essere un volo, il corpo del ragazzo si è però sbilanciato facendo una capriola all’indietro: così ha finito per impattare di schiena con la superficie del mare. È stato un colpo violentissimo. Fortunatamente il giovane ha avuto la forza di riemergere e di chiedere aiuto, sebbene dolorante e confuso.
Il gommone della Capitaneria ha puntato verso il porticciolo di Duino, dove, nel frattempo era arrivata un’ambulanza del 118. Il giovane è stato stabilizzato sul posto. Poi i sanitari lo hanno trasportato fino all’area di parcheggio dove c’è l’ufficio turistico. Ed è stato lì che la barella con il ferito è stata caricata nell’elicottero che in breve ha raggiunto l’ospedale di Cattinara.
Qualche anno fa una ragazza francese di 24 anni si era tuffata da uno sperone di roccia delle falesie sottostanti il sentiero Rilke. L’altezza era notevole: circa 12 metri dal livello del mare. Anche in quella circostanza nel lancio nel vuoto il corpo della giovane si era sbilanciato. La ragazza era finita così in acqua sbattendo violentemente la schiena. Una volta trasportata in ospedale le era stata diagnosticata la frattura di due vertebre oltre a altre lesioni al bacino.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo