Turismo, Confesercenti chiama le comunità religiose

Dare vita a una filiera di accoglienza turistica qualificata, aperta alle comunità presenti in città. Con questo obiettivo un protocollo d’intesa è stato siglato ieri alla Camera di commercio tra la Confesercenti e le comunità storiche della città.
Il documento è stato sottoscritto in particolare dal presidente regionale di Confesercenti, Giuseppe Giovarruscio, dai rappresentanti delle comunità ebraica, greca e serba (presenti con il presidente della comunità ebraica Alessandro Salonichio, Eutimio Veos in rappresentanza del presidente della comunità greco-orientale Antonio Sofianopulo, il presidente della comunità serbo-ortodossa, Bogoljub Stojicevic), e dal parroco della comunità romeno-ortodossa, padre Eusebiu Constantin Negrea, alla presenza dell’assessore regionale alle Attività produttive Federica Seganti e dell’assessore comunale alle Politiche sociali Laura Famulari.
La firma del documento è finalizzata anche a favorire la conoscenza delle realtà culturali e religiose presenti in città, sostenere il dialogo tra loro e la cittadinanza e promuovere la “cultura del rispetto”.
In questo contesto la città, grazie al progetto “Trieste Friendly”, attivato dalla Confesercenti triestina in collaborazione con l’agenzia ministeriale Italia Lavoro, si candida a ospitare fra un paio d’anni un workshop internazionale.
“Trieste Friendly - ha spiegato il presidente regionale di Confesercenti, Giovarruscio - è un progetto che si prefigge di creare una filiera dell’accoglienza capace di promuovere, in ambito turistico, un’immagine coordinata della città, valorizzandone il carattere multietnico e multiculturale. E’ grande la soddisfazione – ha commentato - per essere giunti a questo accordo, che segna un importante passo verso la concretizzazione di progetti rivolti allo scambio culturale, alla reciproca conoscenza e alla realizzazione di protocolli di accoglienza per favorire e veicolare appunto il turismo multiculturale, attraverso il rispetto degli usi e delle tradizioni del turista e attraverso un percorso di preparazione degli operatori. Questo - ha concluso - ci porta a immaginare un grande evento, sotto forma di workshop internazionale, da ospitare in città entro i prossimi due anni e in cui discutere e attivare scambi turistici e interculturali su larga scala».
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