Turismo religioso, Dignano punta sulle reliquie “veneziane”

In progetto la costruzione di un annesso alla chiesa parrocchiale in cui valorizzare l’esposizione delle centinaia di spoglie di santi portate nel 1818 dalla città lagunare per sottrarle ai francesi

DIGNANO. Una Medjugorje in Istria, che non faccia leva sulle apparizioni vere o immaginarie della Madonna bensì su qualcosa di molto più concreto e percepibile agli occhi dei pellegrini e dei semplici visitatori: circa 300 reliquie e corpi mummificati di santi ora conservati nelle teche dietro all’altare della chiesa parrocchiale di San Biagio, in un luogo certamente penalizzante per un patrimonio sacrale e anche culturale di tale rilevanza che dunque merita maggior dignità in termini di visibilità e valorizzazione.

Ecco dunque nascere l’idea di costruire un’ala o un annesso alla chiesa, un imponente edificio costruito tra il 1760 e il 1780 con campanile dall’inconfondibile stile veneziano. A dire il vero l’idea si è già sviluppata in un progetto preliminare presentato alla stampa dal suo autore, l’architetto Slaven Cetina, dal parroco Marijan Jeleni„ nonché dall’archeologa Kristina Dzin e dalla giornalista Vesna Juric-Rukavina del comitato promotore.

L’ala in stile architettonico adeguato al luogo avrà una pianta di 300 metri quadrati, disporrà di tre piani di cui uno sotterraneo per la superficie lorda complessiva di 1.100 metri quadrati. Per il progetto esecutivo - secondo l’architetto Cetina - sarà necessario procedere all’esplorazione laser del sottosuolo che probabilmente cela cose molto interessanti da conservare. Tra parentesi va precisato che la chiesa è stata eretta nel luogo in cui un tempo sorgeva una basilica dell’undicesimo secolo e demolita proprio per far posto alla chiesa in parola.

Sui costi dell’annesso si è soffermata Vesna Juric-Rukavina parlando genericamente di milioni di kune (centinaia di migliaia di euro). «Saremo più - ha aggiunto - una volta definita l’intera documentazione». Come fonti di finanziamento si parla delle casse cittadine, di quelle regionali, dei ministeri del Turismo e della Cultura, dei fondi europei e della Diocesi di Parenzo–Pola. Quanto ai tempi, viene indicato in due anni il periodo necessario per realizzare il tutto dall’inizio dei lavori. Secondo il parroco don Jeleni„, la presentazione del patrimonio sacrale al pubblico porterà sicuramente anche un tornaconto economico per la località di Dignano.

Va ricordato come siano finite da queste parti le reliquie di centinaia di santi e i corpi - mummificati e non imbalsamati - di san Sebastiano, santa Barbara, santa Maria d’Egitto, sanLeone Bembo, san Giovanni Olini e san Nicolosa Bursa. Ebbene, giunsero a Dignano nel 1818 provenienti da Venezia via mare, trasportate dal pittore Gaetano Grezler, membro dell’Accademia reale delle belle arti della città lagunare, che voleva salvarle furia distruttrice dei francesi. Allo stesso artista venne quindi affidato l’incarico di decorare la chiesa parrocchiale. (p.r.)

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