«Tutela delle minoranze a rischio senza la Provincia»

La Regione, che ha potestà primaria sugli Enti locali, deve tenere in considerazione la presenza della comunità slovena prima di mettere mano alle Province e ai Comuni più piccoli». È un vero e...
Bumbaca Gorizia 16.07.2009 Gradina, incontro Carso con Mara Cernic - Foto di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 16.07.2009 Gradina, incontro Carso con Mara Cernic - Foto di Pierluigi Bumbaca

La Regione, che ha potestà primaria sugli Enti locali, deve tenere in considerazione la presenza della comunità slovena prima di mettere mano alle Province e ai Comuni più piccoli».

È un vero e proprio monito quello della vicepresidente della Provincia, Mara Cernic nella sua doppia veste anche di rappresentante della minoranza slovena. Ricorda che uno dei motivi per cui la regione Friuli Venezia Giulia è a statuto speciale è derivato proprio dalla presenza della comunità slovena. «È chiaro che un’eventuale cancellazione della Provincia di Gorizia, ma anche di quella di Trierste, porterebbe ad una diminuzione della tutela di queste popolazioni. Con questa manovre e con queste decisioni - argomenta Mara Cernic - il legislatore si dimostra, ancora una volta, molto lontano da noi. Le due leggi di tutela (la 38 e la 482) vengono applicate in un’area geografica ben determinata ed è chiaro che la soppressione della Provincia e dei Comuni più piccoli avrebbe conseguenze dirette su tali normative». Ecco motivato l’appello-monito alla Regione.

Ieri, la Slovenska skupnost era stata ugualmente molto chiara. È previsto il dimezzamento dei consiglieri regionali e l’azzeramento delle Province di Trieste e Gorizia, ma il maggior pericolo incombe sui piccoli comuni che verrebbero, secondo le intenzioni del Governo, praticamente cancellati. Tra questi ve ne sono ben dieci in cui si applica la legge di tutela della minoranza slovena (l.38/2001). Tutto ciò interessa - si legge in una nota - direttamente anche i diritti della minoranza Slovena nel Friuli Venezia Giulia, dove la comunità partecipa direttamente all’amministrazione degli organi delle autonomie locali, in particolar modo dove i sindaci sono espressione della stessa». (f.fa.)

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