Tutto esaurito al park abusivo del molo Venezia. Rischi zero

Furbetti in aumento sulle Rive, dietro l’ex Pescheria, sull’area dell’Autorità portuale. Anche settanta macchine in sosta in un giorno feriale
Di Pierpaolo Pitich
Lasorte Trieste 11/11/13 - Molo Venezia, Parcheggio
Lasorte Trieste 11/11/13 - Molo Venezia, Parcheggio

Ci risiamo. Evidentemente le cattive abitudini non passano mai di moda. Ad esempio quella del parcheggio abusivo nel cuore della città. Più precisamente lungo le Rive. Stiamo parlando dell'area di sosta situata al Molo Venezia: una zona ricavata tra il Salone degli Incanti e l'eterno cantiere del Magazzino Vini. Si può transitare da quelle parti in un qualsiasi momento della giornata, in un qualsivoglia giorno della settimana, d'estate o d'inverno, non fa differenza: il risultato è sempre lo stesso e cioè che è quasi impossibile trovare un parcheggio libero. Anzi, oltre a quelli delimitati dalle strisce gialle, ce ne sono pure altri letteralmente “inventati” dalla fantasia di alcuni automobilisti particolarmente abili a ricavare un'area di sosta in piena curva o a ridosso delle impalcature del cantiere.

Ma quanto costa parcheggiare da quelle parti? Nulla, assolutamente gratis. C'è però un piccolo particolare: quell'area è riservata all'Autorità Portuale con tanto di cartelli che rimandano agli estremi dell'ordinanza. Un problema dunque? Nemmeno per idea. Su una settantina di vetture parcheggiate, sia nella zona esterna che in quella interna, confinante con il Marina San Giusto, non sono più di dieci quelle munite del contrassegno previsto. La maggior parte non ha esposto nulla sul parabrezza, a parte qualche bollino autostradale per Slovenia o Austria, o permessi che nulla hanno a che vedere con quell'area. C'è anche chi si gioca la carta del disco orario, chi punta su autorizzazioni per residenti (ma del Comune di Muggia...), o chi mette in bella vista la certificazione di “agente di commercio”.

Peraltro, anche chi è provvisto dell'autorizzazione giusta, non sempre è in regola con l'anno in corso, visto che campeggiano permessi datati 2006 o 2008. In sostanza, conti alla mano, quasi il 90 per cento delle auto parcheggiate è abusivo: tra le vetture in sosta, figurano anche macchine con targa slovena, serba e tedesca. Basta soffermarsi per un po' di tempo in zona per vedere come funzionano le cose. Le automobili entrano dall'ingresso situato di fronte a piazza Venezia e compiono un giro di perlustrazione: poi, una volta trovato l'agognato parcheggio, scatta la manovra proibita e via di corsa a sbrigare le pratiche nel centro cittadino. Per quanto tempo? Ma è ovvio, per tutto il necessario. Senza fretta, tanto i rischi che si corrono sono minimi.

«Parcheggiare qui? No, non si potrebbe, ma lo fanno tutti, i controlli sono rari...» ammette candidamente un distinto signore che si avvia a piedi lungo il molo, mentre una ragazza che arriva e parcheggia la propria autovettura proprio in quel punto, aggiunge convinta: «si tratta di aree di sosta libere, si può lasciare l'auto senza problemi...». D'altronde le sbarre che dovrebbero impedire l'accesso sono perennemente alzate e legate tra loro con delle corde marinare, e non poteva essere altrimenti vista la “location”. Insomma, si tratta di un vero e proprio gioco da ragazzi, senza particolari rischi di dover pagare una multa salata: il tutto quando a pochi metri di distanza ci sono le strisce blu dei regolari parcheggi a pagamento e dove, manco a dirlo, si trovano quasi sempre con una certa facilità dei posti liberi. Ma vuoi mettere il gusto di un parcheggio abusivo.

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