Tutto il paese per l’addio a Manuel e Johnny

Celebrati a Papariano i funerali dei due amici morti per droga nelle campagne tra Ruda e Fiumicello
Paapriano 19 dicembre 2012 funerale Copyright Massimo Turco / Diego Petrussi
Paapriano 19 dicembre 2012 funerale Copyright Massimo Turco / Diego Petrussi

FIUMICELLO. Tutta la comunità di Fiumicello ieri mattina si è fermata per dare l’ultimo saluto a Manuel Paro e Johnny Pin, 34 e 35 anni, trovati morti giovedì pomeriggio in una strada in mezzo ai campi, tra Ruda e Fiumicello, dopo aver assunto eroina. Centinaia di persone hanno voluto manifestare la loro vicinanza ai familiari. La chiesa di Papariano non è riuscita a contenere i presenti. In tanti sono rimasti nel piazzale, dove erano stati precedentemente collocati alcuni altoparlanti per permettere a tutti di ascoltare le parole del parroco. Un’unica cerimonia funebre, a testimoniare il forte legame che ha sempre unito i due amici fiumicellesi. Ad accogliere i feretri, coperti da rose gialle e gigli bianchi, i familiari, stretti in un forte abbraccio. «E’ difficile accettare una morte come questa – ha detto il parroco, don Luigi Fontanot, durante l’omelia –. Possiamo fare mille teorie, ma non riusciremo mai a trovare la serenità per accettare questa dimensione. L’unica cosa che ci può aiutare è la fede. La società odierna ci chiede di essere sempre perfetti, siamo abituati a non sbagliare mai. Cristo, invece, ci insegna che se sbagliamo si può ricominciare». Ha aggiunto il sacerdote: «Dio rispetta il fatto che qualcuno possa sbagliare. Dite ai vostri figli che non esiste peccato che possa toglierci la misericordia di Dio. Manuel e Johnny sono già presenti nella casa del Padre. Ci hanno lasciato un gesto importante nel dolore che è il loro abbraccio, il loro tentativo di aiutarsi fino alla fine. Hanno cercato di darsi una mano a vicenda, per questo il Paradiso si è aperto per loro». Don Fontanot, che ha celebrato la messa assieme a don Gino, ha concluso: «Manuel e Johnny sono diventati la presenza di Cristo l’uno per l’altro, ora ci aspettano in Paradiso». Impossibile trattenere le lacrime dopo aver udito le parole pronunciate dalla cognata di Manuel. «Caro Manuel - ha detto – la tua esistenza è stata una salita e una discesa. Un papà che ti è mancato troppo presto, un amore finito bruscamente, un incidente (accaduto 7 anni fa a Villesse, quando Manuel, al volante della sua moto, si era scontrato con una macchina a un incrocio. Il giovane aveva riportato gravi lesioni) che ha avuto conseguenze pesanti e nessuna prospettiva di lavoro. Ora che stavi ritrovando la forza per reagire, è successa questa tragedia». Presente alla cerimonia funebre anche il sindaco, Ennio Scridel. «La comunità – ha commentato - è ferita ma ha trovato la forza per stare vicina ai familiari». Al termine della messa, cui ha assistito pure il comandante dei Carabinieri di Aquileia, Emanuele Lunardi (a lui era toccato il compito di avvisare i genitori della morte dei loro figli), le salme sono state traslate a Trieste dove sono state cremate.

Elisa Michellut

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