Ubis, la causa di 63 dipendenti esternalizzati
Il caso dei dipendenti di Ubis, ceduti un anno fa alla società Abas, domani approderà in un’aula del Tribunale del lavoro di Trieste. Una causa che vede 63 lavoratori contro Unicredit Business Integrated (che ha tuttora la sede in via Silvio Pellico) per un’esternalizzazione che i sindacati giudicano illegittima.
Pierpaolo Sonnoli, della Rrsa Sinfub, sintetizza i termini della vertenza.
«Il primo aprile di un anno fa Unicredit Business Integrated Solution con una cessione di ramo aziendale, ha costituito assieme ad una controllata da Accenture, una nuova società dove sono confluiti 87 dipendenti triestini quasi tutti provenienti dalla fusione della Cassa di Risparmio di Trieste con Unicredit nel lontano 2000. Le garanzie occupazionali dichiarate dai due partner sono subito apparse alla maggioranza dei dipendenti poco trasparenti», spiega Pierpaolo Sonnoli.
«Dopo due scioperi e vari tentativi di sensibilizzare le Autorità locali, dal sindaco al presidente della Fondazione Cassa di Risparmio, ai consiglieri del Consiglio Comunale, visti i rapidi tempi con cui l'Azienda dava avvio alle procedure per la cessione, i lavoratori si sono rivolti per una consulenza alla dottoresa Lidia Undiemi, studiosa di economia, esperta in cessioni di rami aziendali ed esternalizzazioni, nota anche al grande pubblico televisivo per i suoi interventi a Ballarò».
«Nel contempo i dipendenti esternalizzati - afferma il sindacalista - si sono anche affidati allo studio legale dell'avvocato Ernesto Maria Cirillo di Napoli che ha ottenuto molte sentenze favorevoli a difesa dei lavoratori esternalizzati di Telecom e altre società del settore delle telecomunicazioni che hanno aperto una nuova strada per questo tipo di operazioni spesso tese all'eliminazione del personale non gradito», aggiunge Sonnoli.
«La assoluta contrarietà all'operazione di "outsourcing" da parte dei dipendenti ha fatto scattare l'impugnativa alla cessione che ora sfocerà in una causa in Tribunale il cui primo atto si svolgerà domani davanti al giudice del lavoro Annalisa Multari».
Unicredit, nell’imminenza dell’udienza davanti al giudice, preferisce non rilasciare dichiarazioni riservandosi, eventualmente, di intervenire più avanti.
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