Un adolescente su tre è vittima del bullismo

«Pensieri come il suicidio ricorrono ancora nella mia testa, ma, dopotutto, se mai lo facessi, farei solo un favore a quelli che mi vogliono male, quindi ho deciso di combatterli, e spero di vincerli». Parole terribili, e parole prouninciate da una ragazza che per anni è stata vittima del bullismo.
Il bullismo è un fenomeno che si registra prevalentemente nelle scuole secondarie di primo grado. A seguito di una indagine curata da Doxa Kids è risultato che in Italia un adolescente su tre è vittima di bullismo. Fra bambini e ragazzi le principali vittime sono le femmine (nel 56% dei casi, di cui 40% fra gli 11 e i 14 anni) e gli adolescenti di nazionalità straniera.
Il bullismo è un malessere sociale, sintomo di un disagio razionale, che si manifesta quando un ragazzo è ripetutamente vittima di azioni offensive messe in atto da una o più persone. Dai risultati dell'indagine emerge anche che le prepotenze sono principalmente verbali e psicologiche, rispetto a quelle fisiche.
In molti casi il bullo ha avuto dei genitori che durante gli anni formativi non gli hanno dato il buon esempio o l'hanno completamente trascurato. Molti bulli provengono da famiglie, che hanno insegnato ai figli a risolvere i problemi ricorrendo alla rabbia e alla violenza e quindi potrebbero non considerare i loro attacchi verbali e le loro aggressioni fisiche delle prepotenze, ma potrebbero addirittura pensare che il loro comportamento sia normale e accettabile. La causa di questo comportamento è l'isolamento delle vittime, che non hanno il coraggio di ammettere ai parenti ciò che subiscono.
La profonda insicurezza che nasce in queste giovani menti può sfociare in sintomi anche di tipo depressivo. Così facendo si danneggia non solo l'oppresso ma anche tutta la sua famiglia, che risente del suo malessere.
Ai giorni nostri il bullismo è in forte aumento, gli oppressori si servono anche e soprattutto della tecnologia per diffondere in rete materiale diffamatorio, ciò prende il nome di cyberbullismo.
Per contrastare il bullismo la vittima dovrebbe rompere il silenzio, affrontare la situazione, non isolarsi e permettere ad altre persone di aiutarla. Dovrebbe avere a forza di confidarsi, con un amico, con gli insegnanti ma soprattutto con i propri genitori.
Se vi è conoscenza del fenomeno si può agire per prevenirlo, cercando di agire con interventi educativi nei confronti dei bulli, ad esempio coinvolgendoli in attività teatrali, musicali o sportive, integrandoli in un gruppo al fine di attenuare la loro rabbia canalizzandola in atteggiamenti positivi.
Solamente con una continua e valida comunicazione si può affrontare, metter in atto interventi correttivi e tentare di ridurre il problema. Senza contare un attento monitoraggio dei social, e di tutto il mondo on line, che funziona da cassa di risonanza per un fenomeno che proprio della diffusione dei social si nutre e si alimenta.
Elisabetta Nascig
III Bsu Liceo Sc. Umane
"Slataper"
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