Un anno senza Omar Monestier

Una messa per ricordare il direttore di Piccolo e Messaggero Veneto a un anno dalla morte: l’appuntamento è per martedì 1° agosto alla chiesa del Carmine a Udine

Piero Tallandini
Omar Monestier, scomparso il primo agosto 2022
Omar Monestier, scomparso il primo agosto 2022

TRIESTE Un anno senza Omar Monestier. Domani, primo agosto, saranno trascorsi dodici mesi dall’improvvisa scomparsa, a 57 anni, del direttore del Piccolo e del Messaggero Veneto che verrà ricordato alle 9 con una messa nella chiesa della Beata Vergine del Carmine, a Udine, alla quale parteciperanno familiari, colleghi, amici e conoscenti.

l’anniversario della scomparsa
Omar e la passione del vero giornalista
Omar Monestier alla direzione de Il Piccolo

Un anno in cui il ricordo del giornalista di origine bellunese, che aveva assunto la direzione del Piccolo nel gennaio 2021, è stato tenuto vivo da innumerevoli attestati di stima e affetto espressi da esponenti delle istituzioni, dei mondi della politica, dell’economia, della cultura e soprattutto da tanti comuni cittadini che avevano imparato a conoscerlo anche grazie ai suoi frequenti interventi televisivi. In chi lo leggeva o lo ascoltava c’era la consapevolezza di trovarsi al cospetto di un uomo profondamente curioso e dalla lucida capacità di analisi, che aveva compreso appieno la ricchezza, le contraddizioni e la complessità di un territorio, la Venezia Giulia, difficile da interpretare. E che voleva non solo conoscerlo e raccontarlo, ma anche valorizzarlo e tutelarlo. Non a caso, nei suoi ultimi editoriali si era schierato a difesa dei lavoratori «traditi» di Wärtsilä: «Lotteremo» aveva scritto, garantendo il sostegno nella battaglia per salvare centinaia di posti di lavoro.

In poco più di un anno e mezzo di direzione Monestier aveva saputo lasciare il segno, legando il suo nome a iniziative che hanno contribuito a rendere ancora più saldo il legame tra il Piccolo, il territorio e i cittadini. Non solo a Trieste. L’ultimo riconoscimento istituzionale postumo gli è stato tributato a Gorizia, lo scorso marzo: il premio speciale dei Patroni “Santi Ilario e Taziano”, consegnato alla moglie Sara sul palco del teatro Verdi. E proprio nel foyer del Verdi, il 21 ottobre del 2021, aveva vissuto uno dei momenti più indimenticabili della sua direzione, accogliendo da “padrone di casa” i presidenti della Repubblica di Italia e Slovenia, Sergio Mattarella e Borut Pahor, per accompagnarli a visitare la mostra con le prime pagine più significative della storia del giornale allestita per celebrare i 140 anni del Piccolo.

«Una bella storia, molto lunga», aveva commentato Mattarella durante il percorso espositivo, visibilmente interessato anche grazie alle spiegazioni del direttore, in un clima di autentica cordialità. Il Capo dello Stato, il giorno della morte di Monestier, volle esprimere in un telegramma ufficiale tutto il proprio cordoglio, dichiarandosi «profondamente colpito per l’immatura scomparsa del direttore del Piccolo e del Messaggero Veneto, di cui ho avuto modo di conoscere e apprezzare la dedizione e la correttezza professionale».

«Abbiamo un grande passato, dal quale però non ci faremo schiacciare» aveva puntualizzato Monestier durante la cerimonia nella sala del Consiglio comunale di Trieste per la consegna del sigillo della città al Piccolo, sempre in occasione del 140esimo anniversario. Un altro dei momenti culminanti di quell’intensissimo anno e mezzo di direzione: «Questo sigillo, il giornale se lo merita, perché è parte integrante di queste terre e con esse sta vivendo un momento di crescita, come fu tra Settecento e Ottocento, e poi tra Ottocento e Novecento».

A proposito di storia, sotto la direzione di Monestier è giunto a compimento il progetto dell’archivio storico digitale del Piccolo, online dall’aprile dello scorso anno, che mette a disposizione le copie del quotidiano dal 1881 al 2010, consultabili gratuitamente e diventate così patrimonio di tutti.

Pur essendo “uomo di montagna”, il bellunese Omar si era subito appassionato alla Barcolana, sostenendo con forza l’idea di rendere il giornale ancora più partecipe della regata, idea divenuta realtà grazie a tre uscite nella acque del golfo a bordo di una barca il cui numero alludeva all’età del Piccolo: quei 140 anni festeggiati nel 2021.

Al di là dell’elenco dei traguardi raggiunti e delle iniziative pubbliche, era nei suoi editoriali, nel colloquio quotidiano con i lettori, che Monestier trovava il contesto ideale per esprimere il suo modo di intendere il giornalismo, il senso critico, la libertà e l’indipendenza di pensiero. Questa la frase con cui chiuse il primo editoriale da direttore del nostro giornale, il 15 gennaio 2021: «Il Piccolo nasce libero e indipendente. Resterà tale».

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