Un Antro da scoprire tra profumi e gesti che sanno di passato
In via Mazzini centinaia di prodotti anche difficili da trovare Negozio del 1873, il titolare vi lavora dal ’50: «Il mio mondo»

TRIESTE. «I rasoi da barba vanno passati sulla pelle del viso verticalmente, orizzontalmente e mai contropelo». Oppure: «Il profumo non si mette a gocce dietro ai lobi delle orecchie, né si spruzza: si vaporizza». Consigli dispensati qua e là, senza fretta, in un ambiente che è un mondo fatto di modi e maniere d’altri tempi. Perché acquistare un sapone, un’acqua di colonia o un dentifricio allo storico negozio “L’Antro del Profumo”, aperto dal 1873, significa questo. Qui, in via Mazzini, non esiste fretta, non ci sono prodotti sintetici o di scarsa qualità. Comperare un sapone da barba o un bagnoschiuma diventa una scoperta.
E ad ascoltare appunto i consigli dispensati da Aldo Zanne, il titolare che lavora lì da 61 anni, si resta incantati. «Ma lei lo sapeva che fino al 1940 lo shampoo era solo in polvere? È negli anni Cinquanta - racconta - che la ditta Lauron, producendone uno in pasta, ruppe l’egemonia del mercato». Passeggiando da piazza della Repubblica a piazza Goldoni in molti si fermano a osservare le vetrine di questa piccola galleria. Migliaia di boccette di profumo, lussuosi portacipria, raffinate bottigliette per vaporizzare il profumo, saponi di tutte le fragranze, ovali o rotondi, confezionati in pregiate scatole da regalo. E nelle vetrine interne oltre 200 pennelli in pelo di tasso per insaponare il viso prima di radersi, decine di eleganti rasoi. E poi i profumi di moda decine di anni fa, pressoché introvabili.
«Il negozio nel 1928 era stato acquistato da Giovanni Wurer – ricorda Zanne – poi nel 1942 passò nelle mani di Pietro Vaschiera, un commerciante triestino che possedeva sette negozi». E fu Valsecchi a far realizzare l’insegna che si ricorda come questa sorta di raffinata drogheria dati al 1873. «Io ho iniziato al lavorare qui come dipendente l’8 ottobre 1950 – racconta Zanne - e nel 1972 ho rilevato l’attività. Amo questo negozio, è il mio mondo. Quando vado in vacanza ne ho nostalgia». E la passione con cui racconta caratteristiche e pregi di questo o quel prodotto ne sono la prova. Il Cavaliere della Repubblica Aldo Zanne non ha alcuna intenzione, per ora, di ritirarsi. Quando lo farà, a succedergli nella gestione dell’Antro del Profumo arriverà la figlia Consuelo che ha già lavorato lì per sei anni e che ora si sta dedicando alla famiglia.
Dove ora c’è la piccola galleria che precede l’entrata, un tempo c’era la drogheria. Il negozio attuale era il magazzino. Nel 1988 un accurato restaurato ha portato all’attuale veste del locale. I clienti sono affezionati. I turisti invece scoprono questo piccolo gioiello del commercio triestino e poi ci ritornano, o si fanno spedire questo o quel sapone in Germania o in Austria. Le signore vi si rifugiano alla scoperta di profumi rari. Come la colonia “Acqua di Milano” degli anni Trenta, o l’acqua di colonia “Bei Fiori” di Satinine prodotta nel 1938 e che Zanne conserva gelosamente. Sul fondo della piccola bottiglia c’è ancora impresso il prezzo: 8 lire e 50 centesimi.
Dentro una vetrinetta, ecco poi dei pezzi del profumo Sonia, venduto fino agli anni Sessanta e dedicato all’imperatrice di Russia. «Quando faccio annusare questi profumi – racconta Zanne - qualcuno mi dice che “sa de vecio”. Ma è quello il buono. I prodotti di oggi sono tutti sintetici e hanno poca persistenza».
Vastissima la proposta di candele e di saponi alla fragranza di lavanda, zagara, sandalo. Ma anche alle erbe di campo, al papavero e peperoncino... «Mi fa piacere – ammette il titolare - che tra i miei clienti si siano molti giovani. Chi, ad esempio, scopre il modo raffinato che io consiglio per farsi la barba, non mi abbandona più e mi manda altri amici che amano le cose di buon gusto, di qualità e le belle maniere».
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