Un Centro visite nell’ex caserma Gdf di Porto Buso

L’ex caserma della Guardia di Finanza “Martinelli” di Porto Buso non andrà a incrementare il numero dei posti letto dell’albergo diffuso, come previsto inizialmente, ma verrà comunque ristrutturata per essere adibita a punto di riferimento per attività legate principalmente alla valorizzazione della laguna.
Il progetto definitivo per la ristrutturazione dell’ex caserma della Guardia di Finanza di Porto Buso è stato approvato dalla giunta comunale. La spesa complessiva è di 1 milione e 750mila euro, dei quali 1 milione e 350mila si riferiscono a uno specifico contributo regionale, mentre la differenza viene finanziata con fondi propri previsti dal piano triennale delle Opere pubbliche. Scopo dell’intervento è di adattare la struttura, che sarà totalmente autonoma, a parte di un’offerta generale legata all’albergo diffuso. Il progetto preliminare è stato firmato dall’architetto Andrea de Walderstein. L’incarico per il progetto definitivo, che comprende unicamente una grande sala conferenze, una sala espositiva con l’aggiunta dei servizi e della cucina (l’edificio rimane com’è), è stato affidato all’architetto Carlo Cossar di Aquileia, mentre la relazione geologica è stata affidata al geologo Paolo Miniussi di Staranzano. Per le analisi della potabilità delle acque dei pozzi di Porto Buso l’incarico è stato affidato, invece, alla ditta Sagidep di Roncoferraro di Mantova.
L’idea iniziale era quella di creare qualche posto letto per l’albergo diffuso, ma di mezzo ci si è messo il Ministero per i beni e le attività culturali che, impedendo qualsiasi incremento di volumetria, ha dichiarato di interesse culturale l’edificio. Da qui la volontà del Comune di proporre un ricorso, al quale poi s’è rinunciato in quanto il numero minimo dei posti letto per aprire l’albergo diffuso era stato raggiunto. Quindi la scelta di destinare l’edificio a punto di riferimento per visite in laguna, incontri, conferenze e attività culturali annesse alla gestione della struttura. Il progetto definitivo è stato concordato con la Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio del Friuli Venezia Giulia e per non perdere il finanziamento regionale è stato approvato con urgenza con decisione della giunta. La struttura sarà completamente autonoma, con l’utilizzo di energia eolica e solare e della geotermia. A conclusione dei lavori si potrà accedere unicamente da Anfora, in seguito verrà sistemato l’approdo dall’altra parte e quando verranno reperiti altri fondi verrà anche ristrutturata la vicina casa dell’ex guardiano.
Entro i primi mesi del 2014, spiega l’assessore Riccardo Ronchiato, inizieranno i lavori che verranno ultimati nell’arco di un anno lavorativo. Porto Buso è sempre stato un punto molto importante. Segna il confine tra le lagune di competenza di Grado e di Marano Lagunare. Per tanti anni è stata sede, inoltre, della caserma della Guardia di Finanza con le Fiamme gialle dedite in particolar modo alla lotta al contrabbando.
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