Un cinghiale morto in acqua a Barcola

L’afa record spinge gli animali selvatici verso la costa. I consigli di veterinari e Enpa per cani e gatti
Di Laura Tonero

Un cinghiale femmina di poco più di un anno trovato morto a Barcola. In riva al mare. La carcassa è stata avvistata ieri mattina, nell’area riservata ai pedalò, vicino alla pineta, da alcuni triestini che facevano footing.

Da una prima analisi dei veterinari e del personale dell’Enpa l’animale era morto da almeno 24 ore. Due le ipotesi. La prima: il cinghiale, avvicinatosi all’acqua per cercare refrigerio, magari nel parco di Miramare, ha avuto un colpo di calore e, già morto, è scivolato in mare. La seconda: è arrivato a Barcola trasportato dalla corrente dopo essere morto sulle sponde delle foci del Timavo.

Ma, al di là delle cause, l’episodio evidenzia come il caldo eccezionale di questi giorni rappresenti un’emergenza anche per gli animali. Pochi giorni fa un capriolo è stato trovato morto all’interno di una fontana del parco di Miramare. Venerdì scorso un altro capriolo è stato salvato all’interno del laghetto dei cigni dal personale dell’Enpa. «Questo caldo crea gravi problemi agli animali sia selvatici che domestici - evidenzia Paolo Zucca, veterinario dell’Azienda Sanitaria - ed è verosimile che, nel caso persistano le temperature elevate, gli animali selvatici si spingano verso le zone abitate alla ricerca di acqua. Possono essere attratti dai giardini annaffiati o dagli orti ricchi di verdura fresca». L’Enpa invita ad aiutare gli animali in sofferenza mettendo sui balconi o sui davanzali vasi o semplici sottovasi con acqua fresca per far dissetare gli uccelli e, in giardino, contenitori d’acqua più grandi per permettere anche ai piccoli mammiferi, come i ricci, di rinfrescarsi.

Particolari raccomandazioni per cani e gatti: «Non vanno mai lasciati da soli in automobile, nemmeno all’ombra, perché un solo minuto all’interno dell’abitacolo può essere fatale» spiega Zucca. Invitando i proprietari a non far affaticare gli animali da affezione e a girare con uno spruzzino «per inumidire il pelo del quattrozampe». Una raccomandazione speciale per i cani dal mantello nero: «Con tanto sole - conclude il veterinario - è bene stendere loro un asciugamano bagnato sulla schiena per evitare che raggiungano temperature elevate. I cani con pelo e pelle più sensibile potrebbero aver bisogno di crema protettiva sul naso e sulle estremità delle orecchie».

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