“Un film per la pace”, premiato Natoli

Gli ambienti della sede goriziana dell'università di Udine, e, in particolare, quelli di Santa Chiara, hanno ospitato le premiazioni del festival "Un film per la pace 2016". L'appuntamento ha visto la partecipazione del cantante Alberto Fortis che ha presentato il video del suo nuovo singolo "Infinità infinita". Fortis si è detto «onorato di essere qui quale rappresentante di ciò che si chiama musica». «Se l'essere umano avesse più fantasia, più rispetto per i simili non si arriverebbe alle guerre» ha ancora detto il cantante ricordando «la forza terapeutica, e, persino, le guarigioni che si devono alla musica. Il cammino verso l'arte, per me, è sempre stato un tentativo di andare al di là del dogma». Fortis è anche tra i protagonisti del progetto speciale "Le ferite dell'anima" che, rientrando in "Un film per la pace 2016", è stato presentato nell’occasione. Tale progetto, oltre a Fortis, coinvolge, tra gli altri Ottavia Piccolo ed Enrico Cammarata, direttore artistico di "Un film per la pace" che ha condotto l'incontro in Santa Chiara. "Le ferite dell'anima" (che ha invece per direttore artistico Franco Frassinetti), in particolare, è il titolo di una canzone e di un video sui diritti delle donne che saranno presentati l'8 marzo 2017. All'incontro hanno preso parte Nicoletta Vasta e Marco Rossitti (docenti all'ateneo friulano), il presidente della Fondazione Carigo Gianluigi Chiozza, il sindaco di Medea Igor Godeas nonché il suo predecessore Alberto Bergamin (presidente del festival), il consigliere regionale Alessio Gratton, l'assessore provinciale all'Istruzione Ilaria Cecot, l'assessore alla Cultura del Comune di Cormons Raoul Nadalutti. Fulvio Salimbeni, storico, ha tenuto un intervento incentrato sul primo conflitto mondiale. Vincitore del premio "Un film per la pace 2016" è stato decretato "My enemy, my brother" di Ann Shin. Ancora, sono stati attribuiti premi speciali a "I custodi dell'acqua. La Carnia si ribella" di Giulio Squarci, a "La mia casa e i miei coinquilini" a Marcella Piccinini, a "dRAW non WAR" di Matteo Valenti, a "The Plague. Third Reich Chronicle" di Maxim Kuznetsov, a "District zero" di Pablo Iruburu, Jorge Fernández, Mayoral e Pablo Tosco, nonché a"Figli di Maria" del giovane regista goriziano Cristian Natoli. L'iniziativa può fregiarsi del partenariato degli atenei di Venezia e di Padova oltre che di quello friulano.
Alex Pessotto
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