Un fitto cerimoniale per l’ultima visita del Kaiser in città

Punti di VistaRisale al 29 e 30 settembre del 1900, l’ultima visita di Francesco Giuseppe. A Gorizia c’era già stato nel 1850 e nel 1857. Il 1900 però era un anno particolare: ricorreva il IV...

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Risale al 29 e 30 settembre del 1900, l’ultima visita di Francesco Giuseppe. A Gorizia c’era già stato nel 1850 e nel 1857. Il 1900 però era un anno particolare: ricorreva il IV centenario dell’unione della Contea di Gorizia alla Casa d’Austria.

Francesco Giuseppe arriva a Gorizia in treno, con il convoglio imperiale non più guidato però da Claudius von Klaudy (1833-1903), il “Lokomotivführer” di sua Maestà, che in pensione già da qualche anno aveva scelto proprio la “Nizza austriaca” per la quiescenza nella bella villa costruita nel 1898 in via don Bosco 28.

Dalla stazione l’imperatore, su una carrozza scoperta tirata da due cavalli bianchi, supera il primo degli archi trionfali lungo il boulevard del Corso, imbandierato a stendardi verticali bicolori. Nel testo “Il segno degli Asburgo” del 2001, scrive Donatella Porcedda: «La popolazione, sia in città che nei paesi attraversati dalla linea ferroviaria, fu chiamata ad esporre sulle case addobbi e bandiere, rigorosamente limitate a quella imperiale giallo-nera, a quella provinciale rosso-bianca (c’erano le province…) e, nel caso di Gorizia, a quella cittadina bianco-celeste» mentre vennero «escluse le bandiere con i colori nazionali italiani e sloveni in precedenza normalmente esposte». Il cerimoniale era fitto: incontro con la delegazione delle donne goriziane in fondo a corso Verdi, messa a Sant’Ignazio, parata su Piazza Grande, inaugurazione del Museo Provinciale a Palazzo Attems e della lapide commemorativa sulla facciata del palazzo provinciale, oggi ancora Questura «in marmo verde, incastonata in una cornice in bronzo a sua volta sostenuto da una larga cornice in marmo rosso, sormontata da un cimiero con lo stemma della provincia. L’epigrafe latina collegava idealmente Massimiliano I e Francesco Giuseppe e dava testimonianza dei quattro secoli di fedeltà della Contea di Gorizia e Gradisca».

E nemmeno dimentica l’anziano Imperatore di salutare al suo vecchio precettore, il conte Giovanni Battista Coronini Cronberg linea San Pietro (1794-1880), suo istitutore dal 1836 al 1848, dai 6 ai 18 anni, quando diventa imperatore. Lo legava senz’altro un certo affetto, evidente nella cartolina della collezione di Roberto Ballaben, con Francesco Giuseppe al cimitero di San Pietro-Šempeter che esce dalla cappella dei Coronini, distrutta pochi anni dopo e ricostruita in altro modo. —





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