Un futuro da centro di aggregazione culturale per l’ex polveriera di Borgo Grotta Gigante

La nuova destinazione messa a fuoco durante un sopralluogo del sindaco di Sgonico  

il caso

Ugo Salvini

Un luogo di aggregazione a disposizione della collettività, nel quale svolgere attività ricreative, culturali e sportive. Questo il futuro della polveriera di Borgo Grotta Gigante, struttura un tempo di proprietà del Demanio militare, poi trasferita all’amministrazione regionale e da questa al Comune di Sgonico che, su quell’area, esercita anche la giurisdizione amministrativa.

Abbandonata per molti anni, come molte delle caserme e degli impianti un tempo sotto la gestione dell’Esercito, la polveriera, che copre uno spazio di circa 7 ettari, mentre altrettanti costituiscono la cosiddetta zona di rispetto che la circonda, è collocata in un punto dell’altipiano battuto dal vento e difficilmente controllabile, soprattutto di notte, e stava diventando un problema. Grazie all’iniziativa del Comune guidato dal sindaco, Monica Hrovatin, ora la prospettiva è cambiata. «Abbiamo già investito su quell’area circa 180 mila euro - spiega - che sono stati utilizzati per effettuare la bonifica dell’amianto nella decina di casette che sono collocate all’interno del perimetro caratterizzato dalle altane. Abbiamo poi rifatto i tetti con un materiale che garantisce la tenuta anche in presenza di forti escursioni termiche - aggiunge - perché per adesso le casette rimarranno disabitate e perciò soggette alle intemperie, e provveduto a chiudere tutti gli accessi con nuovi cancelli, in modo da isolare l’area. Adesso - prosegue Hrovatin - si tratterà di individuare le modalità e i percorsi amministrativi per collocare nella ex polveriera attività che possano coinvolgere la popolazione. L’importante - continua il sindaco - è che questo spazio sia messo a disposizione della collettività, perché una fruizione regolare costituisce anche elemento di maggiore sicurezza per tutti».

«Ricordo i complessi passaggi dal Demanio alla Regione e poi al nostro Comune - rammenta Mirko Sardoc, all’epoca sindaco, oggi assessore esterno della giunta Hrovatin - ma finalmente siamo davanti a un primo risultato concreto».

Per poter mettere la ex Polveriera a disposizione della collettività, servirà da subito un intervento di allacciamento alla rete idrica e a quella elettrica. «Se non si arriva qui con la luce e l’acqua - riprende Hrovatin - ben poco si può fare. Esistono i collettori sotterranei ma non sappiamo in quali condizioni si trovino. Abbiamo un progetto al riguardo e anche una certa disponibilità finanziaria per rimettere in sesto gli allacciamenti e sappiamo che un intervento del genere comporterebbe una spesa di circa 200 mila euro. Ma prima di iniziare - sottolinea - vorremmo aver definito al meglio quello che sarà l’uso futuro di questo spazi».

Varie le ipotesi alle quali si sta lavorando; c’è chi propone di affidare una parte della ex polveriera a società sportive, chi a organizzatori di manifestazioni estive all’aperto o di eventi ricreativi. Data l’ampiezza dell’area, nulla esclude che si proponga una gestione mista, con vari soggetti coinvolti. —

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