Un nuovo centro sanitario a Opicina

TRIESTE Arriverà nei primi mesi del 2017 il nuovo Centro di assistenza primaria sanitaria (Cap) di Opicina. Una prima sede provvisoria sarà realizzata, nell’arco di poco più di un semestre, in un edificio di proprietà dell’Ater, situato accanto alla casa Capon. Ma a medio termine sarà la stessa casa Capon a essere ristrutturata e attrezzata, per diventare la sede definitiva del nuovo Cap. Lo assicura il direttore generale della nuova Azienda sanitaria universitaria (Asuits), Nicola Delli Quadri. «Abbiamo già predisposto un piano per un primo serio miglioramento della sede di Opicina entro i primi mesi del 2017 - annuncia - e ciò nell’edificio Ater posto a fianco della ex Casa Capon, mentre a medio lungo termine la stessa Casa Capon dovrebbe diventare il definitivo e tanto auspicato Cap secondo quanto previsto nella riforma sanitaria. Il tutto - aggiunge - di concerto con l’assessore regionale per la Salute, Maria Sandra Telesca».
La notizia è di rilievo per l’intera comunità che vive, lavora e risiede sull’altopiano triestino. Gli abitanti di tutto il vasto territorio che va da Basovizza a Santa Croce, fa parte del Comune di Trieste ed è da sempre privo di un Distretto sanitario consono a fornire un’adeguata risposta ai bisogni assistenziali della popolazione, che è peraltro in costante crescita numerica, anche in virtù di una progressiva urbanizzazione soprattutto dell’area di Opicina. Da molti anni l’Associazione per la Difesa di Opicina (Ado), assieme alle Associazioni di volontariato, le case di riposo, i circoli culturali, le numerose associazioni sportive, le Comunelle, le Amministrazioni separate degli Usi civici e altri comitati si stanno interessando per una soluzione di questo annoso e ormai serio problema con gli uffici preposti alla tutela della salute pubblica del Comune di Trieste, dell’Azienda sanitaria e con la stessa Direzione strategica sanitaria regionale. Lo scorso anno era stata promossa, a questo scopo, una raccolta di firme alla quale avevano aderito gli abitanti di tutti i borghi carsici e delle numerose realtà presenti sul territorio, nonché quelli dell’area di Fernetti e del Comune di Monrupino. Le firme avevano raggiungo e superato il migliaio, a conferma della sensibilità della popolazione residente sul tema.
I responsabili dell’associazione si sono affrettati a comunicare a tutti coloro che avevano appoggiato tale iniziativa l’esito dei due incontri ad alto livello istituzionale, politico e sanitario, avuti sulla futura struttura sanitaria distrettuale prevista per Opicina, ribadendo che «l’offerta di salute non può né deve essere inferiore a quella dei cittadini del centro città». Nel primo, più propriamente politico, avuto con il presidente della III Commissione regionale, Franco Rotelli, è stato comunicato che il Centro di assistenza primaria (Cap), previsto dalla Riforma sanitaria, si farà, dato che i finanziamenti non mancano, e che la sua effettiva realizzazione dipenderà solo dagli organi amministrativi sanitari presenti nell’area. Pochi giorni più tardi, i rappresentanti dell’Ado sono stati ricevuti da Delli Quadri e dai suoi più stretti collaboratori per un ulteriore approfondimento. Nel corso di tale appuntamento il direttore dell’Asuits ha confermato che «un primo passo assicurerà un’attività sanitaria settimanale da espletarsi per tre giorni a Opicina, con quattro medici di Medicina generale di Opicina e il rinforzo di altri sei medici dell’area Pineta del Carso del Comune di Duino Aurisina, garantendo una dozzina di ore di copertura, mentre per i rimanenti tre giorni della settimana essa avrà luogo a Duino Aurisina». Per approfondire con i residenti tutti i temi connessi a queste novità, l’Associazione per la Difesa di Opicina ha ottenuto la piena disponibilità di Rotelli e Delli Quadri a partecipare a un pubblico incontro che si svolgerà a breve.
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