Un nuovo fronte di crisi: posti in bilico alla Serichim

Segnali di speranza da una possibile ricapitalizzazione dell’azienda di Torviscosa ma l’operazione è subordinata a nuovi ordini e a un finanziamento
Di Francesca Artico

TORVISCOSA. Preoccupazioni dei dipendenti per il futuro della Serichim srl di Torviscosa. Come evidenziano alcuni dei dipendenti (23 tutti ricercatori, di cui cinque con contratto di solidarietà in fase di rinnovo), nell'incontro tenutosi questa settimana nella sede della Consindustria a Udine, la situazione che ne sarebbe emersa pare sia alquanto critica, anche se ci sono dei segnali di speranza derivanti da una possibile ricapitalizzazione da parte dei soci, a breve, preordinata però alla firma di due contratti e all'ipotesi di un finanziamento.

Dunque nonostante le eccellenze e le professionalità dell'azienda di ricerca, vero fiore all'occhiello nella Bassa friulana, e neppure le nuove industria insediate nel sito di Torviscosa e San Giorgio di Nogaro, legate al settore della chimica, sono servite a risolvere la situazione di crisi.

La Serichim, azienda nata nel 2006, opera nel settore chimico con la ricerca, occupa complessivamente 23 addetti (metà donne), e, secondo gli indicatori aziendali, la crisi che sta attraversando è in relazione alle difficoltà che stanno colpendo il settore.

In tale contesto l'azienda si è vista costretta a prendere tutte le iniziative atte a recuperare la situazione economica, finanziaria e di mercato, per non compromettere il futuro della stessa.

L'obiettivo comune, di azienda e dei rappresentanti dei lavoratori, è quello evitare il più possibile l'estromissione dal mondo del lavoro di tante professionalità, di quì l'attivazione della “flessibilità degli orari”, che però non possono considerasi strumenti idonei e sufficienti a risolvere la situazione.

Intanto, però, per quanto riguarda San Giorgio di Nogaro, l'assessore alle Attività produttive della Regione Friuli Venezia Giulia, Sergio Bolzonello, incontrerà i rappresentnati isndacali martedìl 25 febbraio, per fare il punto della situazione della Artenius di San Giorgio (cento lavoratori diretti in cassa integrazione e 30 indiretti) i cui stabilimenti sono stati posti in vendita dal curatore fallimentare.

L'incontro, intende definire con l'assessore gli interventi necessari per dare una soluzione positiva alla vertenza, la cui crisi è dovuta alla situazione della casa madre, La Seda de Barcelona che ha un'esposizione bancaria di oltre 400 milioni di euro. Si intende gettare le basi per la richiesta, a chi la rileverà di un pianto industriale che preveda non solo il rilancio due siti, ma anche lo sviluppo di tecnologie per il bio-polimeri esente da materie fossili (petrolio).

Secondo le ultime direttive europee è infatti possibile avviare progetti sperimentali anche di area utilizzando finanziamenti europei.

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