Un patto di ferro per il monte Calvario

Otto sodalizi goriziani stringono un patto di ferro per rilanciare e valorizzare il monte Calvario. Proprio “Monte Calvario”, infatti, si chiama il progetto pensato dalle associazioni goriziane che nei giorni scorsi al centro civico di Lucinico si sono incontrate per dar vita ad uno speciale raggruppamento temporaneo di associazioni. Parliamo nello specifico dell'associazione culturale La Primula di Lucinico, della sezione di Gorizia dell'Ana, dell'associazione culturale Amici dell'Isonzo, del Centro Isontino di Camminata nordica, dell'Unione delle Associazioni di Lucinico, della Società Alpina delle Giulie, del Centro ricerche carsiche Seppenhofer e dell'Associazione culturale e dilettantistica del corpo forestale in Friuli Venezia Giulia. Ogni anno uno di questi sodalizi fungerà da soggetto capofila del progetto, e per il 2017 questo compito sarà svolto da "La Primula". Il raggruppamento temporaneo di associazioni, però, si scioglierà immediatamente nel momento in cui nascerà una nuova realtà per la valorizzazione del Monte Calvario. «L'iniziativa è nata in quanto da tempo si sentiva da varie parti la necessità di trovare il modo di valorizzare e tramandare alla collettività una realtà interessante e variegata - si legge nella nota diffusa dai sodalizi -, che presenta notevoli interessi in ambito storico-culturale, per via delle note vicende belliche che hanno visto il Calvario investito in pieno dalla furia della Grande Guerra, e che conserva tuttora importanti tracce di quel periodo storico, ma anche per il notevole valore naturalistico che di fatto fa del Calvario il polmone verde di Gorizia».
Il monte Calvario è una collina ad ovest di Gorizia, sulla sponda destra del fiume Isonzo. Viene ricordato come uno dei monti delle battaglie dell'Isonzo durante la prima guerra mondiale. Prima di tale conflitto la collina, compresa la cima a quota 241, era nota (e lo fu anche durante la guerra) come Podgora, dal nome dell'omonimo villaggio, attualmente chiamato Piedimonte del Calvario (Podgora in sloveno), mentre il suo declivio meridionale che scende sul paese di Lucinico e la quota 184 era detto Calvario. Seppur di modesta altezza, durante la prima guerra mondiale fu baluardo della testa di ponte austroungarica a difesa di Gorizia e la sua conquista da parte delle truppe italiane fu tentata più volte (con notevoli perdite), basti pensare alla Battaglia di Podgora e alla presa della quota del Calvario da parte della Brigata Casale durante la quarta battaglia dell'Isonzo (durante la quale perse la vita Scipio Slataper), ma venne definitivamente presa solo alla fine della Sesta battaglia dell'Isonzo.
Riproduzione riservata © Il Piccolo








