Un privato bussa al Municipio per la piscina del Da Vinci

Potrebbe tornare a nuova vita l’ex piscina della scuola Da Vinci, l’impianto natatorio chiuso da oltre 30 anni. Ad annunciarlo è l’assessore comunale ai Lavori pubblici Elisa Lodi. «C’è l’interessamento di un privato (al momento il nome non trapela, ndr), che ha chiesto la possibilità di effettuare la ristrutturazione, per poi gestire la struttura. Una domanda giunta al Comune in estate – ricorda – che ora attende nuovi sviluppi. Da parte nostra c’è massima disponibilità – sottolinea Lodi – perché un intervento simile vorrebbe dire riportare in attività un luogo chiuso da tanto tempo. Vedremo se e come le trattative andranno avanti».
Prima di procedere sarà necessario anche un ulteriore step burocratico. «Il Comune ha la competenza sulle scuole ma il sito è ancora dell’Uti – precisa Lodi –: servirà quindi un accordo tra le parti». Niente di impossibile dunque, un semplice passaggio obbligato. E dalle parole dell’assessore emerge l’auspicio che tutto vada a buon fine, per un’opera che andrebbe a sbloccare una vicenda annosa. «Quello che finora è emerso – prosegue l’assessore – è che questo soggetto privato vorrebbe puntare nuovamente sullo sport e ciò è un buon presupposto per rimettere in moto la struttura a beneficio della città».
Chiusa negli anni ’90, da allora la vasca è stata abbandonata. A gestirla per lungo tempo era stata la Fin, precisamente la sezione locale della Federazione Italiana Nuoto, utilizzandola soprattutto per i corsi dei bambini, particolarmente numerosi. L’edificio è collegato con la vicina scuola Da Vinci, ma è dotato anche di un ingresso autonomo. La chiusura era stata dettata da una serie di motivazioni, tra le quali la presenza di alcuni spazi non più adeguati e a norma per le attività presenti.
Dieci anni fa l’allora Provincia, durante un sopralluogo, aveva ritenuto improbabile un intervento di ripristino, per gli alti costi dei lavori e della successiva gestione. La Quinta Circoscrizione si era battuta contro quella decisione, cercando un supporto, e un finanziamento, nella Regione, tentativo mai andato a buon fine. In tempi più recenti era emersa l’ipotesi di una trasformazione, prima in palestra e poi in auditorium, quest’ultima idea era stata annunciata dal Comune un paio di anni fa, senza poi concretizzarsi. Una proposta pensata per non lasciare che l’ambiente rimanesse vuoto e abbandonato al suo destino. In quel caso si sarebbe dovuta però riempire la vasca “tappandola”, per creare, appunto, una sala attrezzata. Ora invece si riparla di polo natatorio, e sui social c’è chi spera che la struttura venga risistemata al più presto, magari per offrire uno spazio ai tanti utenti della piscina Acquamarina in difficoltà dopo la chiusura dell’impianto, inagibile in seguito al crollo del tetto avvenuto lo scorso luglio. —
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