Un ricorso contro l’Isola dei Bagni ai cinesi

Emergono nuovi elementi sulla complessa operazione immobiliare che ha condotto l’Isola dei bagni, storico lido adiacente a Marina Nova, in mani cinesi. Stando a rumors, quattro giorni dopo l’aggiudicazione dell’area con procedura esecutiva istruita dal Tribunale di Gorizia da parte della J&Y Holding group, società con base a Hong Kong, si sarebbe costituita una società dal nome “Hannibal resort”. Questo perché, stando a fonti riconducibili ai rappresentanti locali della holding, che hanno preferito restare anonimi, l’obiettivo degli investitori non sarebbe limitato all’Isola dei bagni ma punterebbe anche al vicino yacht club. Le trattative sul punto, tuttavia, risultano riservatissime.
L’Isola dei Bagni, ricordiamo, era stata pignorata alla società altoatesina Itmar su istanza della Banca di credito cooperativo di Staranzano, per debiti pregressi. Il gruppo cinese ha sessanta giorni di tempo, a partire dal 3 novembre scorso, per versare la somma dovuta e perfezionare l'acquisto versando 1,1 milioni di euro. Cifra offerta per aggiudicarsi l’isola. La J&Y Holding group risulterebbe uno dei più grandi gruppi che commercia in oro e diamanti e sta puntando in maniera decisa su investimenti turistici nel mondo e in Europa, vedi il contratto multi-milionario a Salisburgo per realizzare un polo dedicato allo sci e allo sport.
A complicare il quadro, però, giunge in questi giorni la notizia di un ricorso opposto dalla cordata imprenditoriale perdente nella procedura esecutiva di aggiudicazione dell’isola. Un ricorso su cui ora dovrà pronunciarsi il Tribunale di Gorizia.
Un milione e centomila euro è stata l’offerta avanzata dai cinesi per un’area di 117mila metri quadrati e 10mila metri cubi di volume edilizio, a fronte di un prezzo di base pari a 599mila euro, fissato al sesto tentativo di asta. Il prezzo base iniziale, mesi addietro, era partito da 5 milioni.
All’interno dell’area ci sono spazi ricreativi e due palazzine risalenti ai primi del ’900, sulla quali comunque, in caso di intervento, l’ultima parola spetta alla Soprintendenza ai Beni architettonici del Friuli Venezia Giulia. Sull’operazione di cessione intanto è già intervenuto il comitato popolare capitanato dall’ex consigliere di Sel Giovanni Iacono, che chiede all’amministrazione di vigilare sulla situazione. (ti.ca.)
Riproduzione riservata © Il Piccolo